MODICA: INAUGURATA MOSTRA DI GIULIA BERINI PRESSO LA CHIESA DI SAN MICHELE

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20151003_193522ritridE’ stata inaugurata ieri nella Chiesa di S. Michele, alla presenza di autorità religiose e civili, la mostra della pittrice Giulia Berini, dal titolo “Dove vai, Francesco?, patrocinata dal Comune di Modica e dall’Associazione “Ma.Ter” della Chiesa S. Giorgio. L’artista, già alcune settimane fa, aveva esposto la sua personale monotematica sulla vita di S. Francesco alla cattedrale di Assisi, riscuotendo notevoli apprezzamenti da parte del pubblico e della critica.
“ Da Brescia, sua città natale, ormai da un po’ di anni,

l’architetto Giulia Berini – afferma Valeria Terranova, docente di Lettere presso il Liceo Artistico “Galileo – Campailla”, si è domiciliata a Modica , città che ama più dei modicani, e, da quando la conosco, non mi stanco di ammirare la professionale passione di una donna pittrice- esperta in tecnologie di restauro di chiese e dipinti”.
Da circa un anno Palazzo Grimaldi ha ospitato una personale di Giulia Berini sul tema della figura femminile nelle culture e nelle etnie, e la chiesa di S. Pietro, subito dopo, un’altra di diverso genere, altrettanto preziosa e ricercata, di icone sacre bizantine , di cui è maestra indiscussa. Da allora tanti modicani ormai la conoscono come maestra instancabile verso chiunque, frequentando i suoi corsi, vuole dare una svolta alla propria vita grigia di colore. La chiesetta di S. Michele in questi giorni la accoglie e la ripropone al pubblico. Le colonne deliziosamente ricamate dell’altare fanno da sfondo alle storie che la pittrice ci narra con dovizia di particolari ed estrema cura in più di 60 dipinti – non tutti esposti per l’esiguità degli spazi. Una sinfonia nitida di linee e colori ammalia il visitatore.
“Il percorso – prosegue  Valeria Terranova – inizia con il dipinto dei piedi nudi del Santo che percorrono lievi, ma veloci e decisi, le tappe più drammatiche della sua vita alla ricerca di Dio, la natura verdeggiante e collinosa , l’abbraccio scandaloso del lebbroso, l’incontro con Chiara, con il lupo, la fraternità condivisa, …e i chiostri che si perdono in prospettive architettoniche vertiginose… inquietanti. Le figure femminili abbigliate preziosamente con estrema attenzione al dettaglio, di ispirazione fiamminga, fanno da contraltare alla povertà degli abiti dei confratelli; gli sguardi e la gestualità dei protagonisti alludono inequivocabilmente alla profondità dei percorsi di vita e delle scelte della spiritualità francescana. Colpiscono particolarmente – conclude Valeria Terranova – gli azzurri eterei ed impalpabili dei cieli, quasi simbolo o della rivoluzione umile e silenziosa di Francesco o della gioia della libertà, quando essa si denuda coraggiosamente dalle passioni e dalle zavorre delle ricchezze”.
La mostra offre , in sintesi, un messaggio indiscutibile di bellezza, di armonia , di fede, e soprattutto.. di pace.

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