Modica, Ivana Castello(Pd)chiede chiarimenti sulle transazioni con Scicli e Ato Ambiente

ivana castello

Il consigliere comunale del Partito Democratico, Ivana Castello, chiede delucidazioni al sindaco di Modica, Ignazio Abbate, riguardo le due transazioni riguardanti un decrepito debito verso il comune di Scicli, e un altrettanto decrepito debito verso l’Ato ambiente di Ragusa. “Il principio generale dello Stato – spiega – è quello che occorre risolvere i problemi, nel nostro caso di governo della città di Modica,

assicurando il massimo rispetto delle leggi. Gli sforzi, sì, e sono encomiabili, ma vanno compiuti all’interno delle leggi. Esaminiamo partitamente le due transazioni, cominciando da quella che riguarda Scicli. Il primo settembre il sindaco aveva inviato ai Commissari del Comune di Scicli» una «proposta di definizione transattiva relativa al debito per il conferimento in discarica di San Biagio»”.Il riconoscimento da parte del comune di Modica del proprio debito è di 5.635.375,34 euro; corresponsione da parte del comune di Modica della somma di 5.636.000 euro in sei rate, di cui la prima, di 1.200.000 euro, a scadere entro 30 giorni dalla firma della transazione. L’atto di formale transazione reca la data del 30 agosto 2015 e, anche a tener conto della successiva proposta transattiva del 2 settembre 2015, prot. n. 39051 del Comune di Modica, è già scaduta da alcuni giorni.

Le chiedo, per concludere questo primo tema:

1°. perché non è stato pagato il milione e duecento mila euro concordato e già scaduto?
2°. il mancato pagamento quali conseguenze determinerà sull’intero accordo?
3°. perché ha deciso di saldare il debito solo qualche mese fa e non entro un mese dal recepimento della terza tranche di 20 milioni di euro? Ossia tra luglio e agosto del 2014? Perché ha aspettato, per decidersi, che la Cassa Depositi e Prestiti le chiedesse indietro la somma non erogata ai legittimi creditori entro i termini di legge?

Quanto alla transazione con l’Ato Ambiente Ragusa, i termini essenziali dell’accordo sono i seguenti:

-il Presidente dell’Ato, con nota n. 3290 del 28 agosto 2015 ha comunicato due crediti verso il Comune di Modica: uno di 4.133.247,83 euro per sorte capitale ed uno di 1.105.016,00 euro a titolo di interessi maturati sino al 31 dicembre 2012. Si afferma che tale credito è certificato alle fatture in elenco, senza specificare se anche gli interessi risultano, in qualche modo certi, liquidi ed esigibili. Scontiamo, ad ogni buon conto, che l’interesse maturato non sia mai stato fatturato, né mai sottoposto al riconoscimento del Consiglio comunale. Scontiamo, altresì, lo dico a beneficio di chi leggesse questa nota, che si tratta di pagamenti dovuti per servizi di raccolta, trasporto e stoccaggio di rifiuti solidi urbani;
Il sindaco in un incontro di cui non è nota la data e manca di verbalizzazione, riconosce il debito e lo transige per 4.750.000,00 euro;
-la Giunta municipale si riunisce il 29 agosto 2015, delibera (n. 162) il riconoscimento del debito di 5.238.263,83 euro e ne dichiara la transazione per 4.750.000,00 euro;
-due giorni dopo l’Ato, con nota n. 38933 del primo settembre, rettifica l’importo riconosciuto di 5.238.263,83 in 5.515.066,83, con un aumento di 276.803,00 euro. La rettifica riguarda il quantum dovuto per il conferimento dei rifiuti cittadini presso la discarica di contrada Pozzo bollente in Vittoria;
-lo stesso primo settembre, la Giunta municipale riconosce la rettifica e aggiunge il relativo importo ai 4.750.000 già concordati. Il debito del Comune, per tanto, lièvita a 5.026.803 euro;
-Il primo di settembre 2015 tra il Presidente dell’ATO e l’ing. Carmelo Denaro, quest’ultimo autorizzato con delibera n. 162 del precedente 29 agosto, chiudono la transazione in atto e ne stilano il verbale. In particolare si elencano 32 fatture e si imputa ad esse e ai relativi interessi l’intero debito di 5.026.803 euro (pag. 2);
– nell’atto formale di transazione si esplicita che:

a) il pagamento dell’intera somma «avverrà in unica soluzione entro il termine essenziale del 30/9/2015, fermo restando che della somma (…) sarà (…) trattenuto dal Comune di Modica un importo pari al totale di tutte le somme (…) oggetto di pignoramento presso terzi per il soddisfacimento di crediti vantati dai procedenti nei confronti dell’ATO»;
b) la pendenza non è del tutto chiusa poiché delle somme oggetto di pignoramento dovrà ancora determinarsi l’eventuale residuo dovuto all’ATO.

Su questo accordo è molto da chiedere e molto da dire, ma mi limito ai punti essenziali:

– il totale delle fatture elencate non corrisponde né alla sola sorte capitale, né al montante (capitale più interessi) definiti con la transazione. Il debito, dunque, può dirsi definito erroneamente e non si capisce bene sulla base di quali fatture. A suo tempo espressi la volontà di averne visione, ma non fu possibile; oggi ne desidero una copia esaustiva e i termini del calcolo compiuto;
– l’interesse costituisce un debito fuori bilancio e, per ciò, non poteva essere oggetto di pagamento. Prima avrebbe dovuto essere sottoposto a riconoscimento da parte del Consiglio comunale;
– la S.V. non ha erogato, come concordato, la somma di 5.026.803,00 euro entro il 30 settembre 2015. Perché è avvenuto tanto? Non le sembra che questi comportamenti screditino l’Amministrazione pubblica tutta e il comune di Modica in particolare?

Che può pensarne il Presidente della Corte dei conti, che in questo momento ci sta monitorando e ha convocato, con ordinanza n. 225/2015, la Riunione della Sezione di Controllo per decidere, il 7 ottobre scorso, le sorti del Comune di Modica”?

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