Vendita all’asta. Imprenditore pozzallese da 4 giorni barricato nella propria azienda

giuca

Per il quarto giorno consecutivo è rimasto barricato all’interno della propria azienda della zona industriale Asi Modica-Pozzallo in attesa di sviluppi l’imprenditore pozzallese Corrado Giuca che, nel frattempo, è stato denunciato dalla polizia per avere rimosso i lucchetti apposti sabato pomeriggio nella struttura dalle forze dell’ordine a seguito dello sfratto coatto disposto dal giudice delle esecuzioni giacché il capannone nel 2014 era stato venduto all’asta per 408 mila

euro a fronte di un valore stimato dal consulente tecnico d’ufficio in un milione e 716 mila euro circa.

“Per me – dice l’uomo da dietro le sbarre del cancello – è un’ingiustizia. Non si può regalare la mia azienda dopo quaranta anni di sacrifici. Non posso farmela rubare. Non lo permetterò a nessuno”. Ieri è slittato l’incontro in Prefettura a Ragusa con l’acquirente al quale è stata avanzata una proposta per evitare che ne entri definitivamente in possesso. I figli di Giuca, infatti, sono decisi a ricomprare la struttura adibita alla lavorazione della pietra. L’appuntamento è stato rimandato alle 13 di oggi perché il legale dell’acquirente ieri era impegnato e non ha potuto presenziare “Io attendo sviluppi – incalza l’imprenditore – ma che siano favorevoli per me anche perché i miei figli vogliono ricomprare, in caso contrario avverranno altre cose”. Il movimento dei Forconi è ancora vicino a Corrado Giuca. “Su ciò che dice ha ragione – sottolinea Mariano Ferro – anche se la legge, purtroppo, gli è contro. Lunedì c’è stato il ministro Angelino Alfano in provincia ma non ha avuto tempo per noi. Volevamo chiedergli la modifica della legge, quantomeno due emendamenti che potrebbero cambiare le cose. Noi riteniamo fuori da ogni logica vendere il capannone per 408 mila euro appena. Si dovevano ricavare almeno un milione e 300 mila euro. Ora speriamo in un esito positivo dopo la proposta presentata all’acquirente. Vogliamo essere fiduciosi.

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