Il fallimento della politica e il servilismo dell’informazione

ballarò

Ogni giorno di più ed in maniera sempre più nauseante, la televisione ci propina talk show con i quali piuttosto che informare i telespettatori, rende evidente la sfacciataggine dei protagonisti della politica ed il servilismo dei conduttori di tali programmi che in maniera indifferenziata promuovono le tesi di questo o di quell’altro politicante con la sola differenza di scodinzolare per l’uno o per l’altro a seconda della rete di appartenenza.

Ma tutti, senza eccezione alcuna, sono asserviti ad una parte dei politicanti invitati che altro non sanno fare che giocare al rimpallo delle responsabilità sullo sfacelo prodotto da tutti loro in decenni di politica che li ha visti protagonisti solamente dei propri interessi.
Ieri sera ho visto uno di questi talk show che tradotto nella nostra lingua significa programma di conversazione ma in realtà si assiste a delle vere e proprie risse verbali che vanno ben oltre le buone norme di educazione, nel quale a fine visione ci si chiede come la politica sia potuta arrivare a tanto squallore e come l’informazione possa “prostituirsi” in maniera così evidente.
Uno dei temi affrontati dal programma era la condizione alla quale si riducono alcune famiglie che perdono il posto di lavoro e conseguentemente la casa in cui vivono per l’impossibilità di pagare l’affitto.
Situazioni sempre più diffuse che vedono sullo sfondo l’ignavia d’uno Stato che non riesce a tutelare i cittadini da situazioni in cui si vengono a trovare non certo per proprie responsabilità e vedere come le opposte parti politiche si rimpallano le responsabilità provoca un disgusto senza pari.
Gli uni e gli altri parlano come se, quando si sono trovati nella posizione di quelli che criticano, avessero operato in maniera diversa, mentre in realtà nessuno di loro ha fatto mai nulla rispetto alle tutele dei cittadini.
Tutti argomentano che bisogna mettere mano a dei provvedimenti che scongiurino tali situazioni ma in realtà a nessuno di loro può fregargliene di meno se sempre più famiglie vengono trascinate verso la povertà assoluta che offende la loro dignità di persone.
Se così non fosse, basterebbe che i mille parassiti che occupano il Parlamento ed il Senato si tagliassero solo il 10% del loro lauto stipendio per dare risposte rapide e concrete a quanti per disperazione spesso si tolgono la vita o sono relegati ai margini della società.
Questi parolai prendono mediamente 20.000 euro al mese, una loro autonoma decisione di rinunciare ad una percentuale che non li porrebbe certamente in stato d’indigenza darebbe risposte reali a tante famiglie. Già, con due milioni di euro al mese se ne risolverebbero casi di povertà estrema ! E finalmente questi pessimi teatranti assumerebbero una dimensione umana oltre ad apparire capaci di sopperire alle loro innumerevoli inadempienze.
E gli operatori dell’informazione, coloro che ospitano nei loro programmi questi venditori di fumo, come fanno a scodinzolare per questo o per quell’altro senza nulla eccepire ?
Anche loro, evidentemente, hanno un solo interesse ovvero quello dello share, rinunciando in tal modo al principio fondamentale che dovrebbe caratterizzare l’opera d’un buon giornalista ossia la capacità di rimanere equidistante da ogni centro di potere.
Così continuando, anche l’informazione come la politica, prima o poi pagherà lo scotto dei propri comportamenti servili ed opportunistici.

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