L’ANNO CHE VERRA’ (ancora tanta demagogia o qualcosa cambierà?)

Ballaro'

Caro Governo ti scrivo così mi distraggo un po’ e siccome sei molto lontano – malgrado sia al centro del Paese – più forte ti scriverò.
In realtà, più che distrarmi riesco appena a sfogarmi, sebbene consapevole che nessuno scritto riesca a produrre risultati nella società dei giorni nostri, per quella sfrontatezza che oramai caratterizza gran parte di coloro che sono preposti al governo delle popolazioni.

Sarà perché sei molto lontano dalla società reale o forse perché le tue priorità non sono mai coincidenti con quelle dei cittadini che ti hanno elevato a tanto immeritato onore ?
L’anno vecchio è finito da tempo ormai, anzi ne sono finiti tanti ma più di qualcosa continua a non andare.
Ci hai ridotto ad uscire poco la sera, compreso quando è festa e si sta senza parlare per intere settimane per la disperazione che assale sempre più cittadini che provano a meditare sul da farsi per non ingrossare le lunghe file di chi già è in povertà assoluta, mentre la rabbia sale vedendo le continue ruberie dei componenti il cerchio magico.
L’indimenticato Dalla riportava notizie date alla televisione che prevedeva i festeggiamenti del Natale tre volte l’anno e festa tutto il giorno; oggi purtroppo, molte famiglie non riescono a festeggiarne nemmeno uno l’anno e tutti i giorni vivono un calvario per le proprie condizioni economiche.
Secondo gli stessi comunicati della televisione anche Cristo sarebbe sceso dalla croce, ci sarebbe stato da mangiare e luce tutto l’anno, i muti avrebbero potuto parlare mentre i sordi lo avrebbero fatto già.
Credo che anche Cristo, ancorchè somma bontà, schifato da tanta ipocrisia di taluni, abbia rinunciato all’ipotizzato progetto anche per la falsità che voleva veder parlare i muti e lo stesso i sordi.
Circa l’amore, ognuno lo fa da tempo come gli va, ma più passano gli anni e maggiore è il degrado che si appalesa anche in questo sentimento; i preti non possono ancora sposarsi e purtroppo alcuni di loro trovano soluzioni alternative proprie degli esseri più ignobili.
Non si può certo affermare che l’attuale società viva al meglio in quest’inizio di millennio, si può solamente continuare a sperare che presto si registrino condizioni di maggiore equità sociale, confidando al contempo che possa essere smentito il vecchio detto :chi di speranza campa, disperato muore.

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