Festival di poesia siciliana tra ‘500 e ‘900 nel 2° appuntamento del Caffè Quasimodo: Veneziano, Meli, Di Giovanni, Martoglio, Calì e Buttita i poeti in rassegna a Modica

LOCANDINA  SERATA  24 OTTOBRE

I grandi della poesia siciliana tra ‘500 e ‘900, saranno al centro del II appuntamento del Caffè Letterario Quasimodo di Modica, che si terrà oggi, alle 17,30, al Palazzo della Cultura, nel quadro del decennale della fondazione del circolo culturale modicano.

Antonio Veneziano, Giovanni Meli, Alessio Di Giovanni, Nino Martoglio, Santo Calì e Ignazio Buttita saranno i poeti celebrati nel quadro di una “Rassegna di poesia e musica popolare siciliana”, che vedrà, dopo l’introduzione del Presidente del Caffè Quasimodo, Domenico Pisana, la partecipazione di Giuseppe Pappalardo, studioso palermitano del dialetto, che intratterrà il pubblico sul tema “La storia della Sicilia nelle parole del dialetto”, mentre Tilde Cardella, Alba Pagano e Giovanna Sciacchitano, provenienti da Palermo, reciteranno sonetti di Veneziano, Meli e Calì. Saranno invece Giovanna Drago e Giovanni Blundetto della Compagnia teatrale i “Cuturru”, e Antonella Monaca, poetessa del Caffè Quasimodo, a recitare testi e sonetti di Alessio Di Giovanni, Nino Martoglio e Ignazio Buttita. A coordinare l’evento sarà Franca Cavallo, poetessa dialettale del gruppo modicano del Quasimodo.
“Vogliamo celebrare il nostro decennale di fondazione del Caffè Quasimodo – afferma il presidente Domenico Pisana, dando spazio, fra l’altro, a grandi poeti siciliani vissuti tra il ‘500 e il ‘900, e non tanto per recuperare nostalgicamente il passato ma per valorizzare la memoria storica ed evidenziare come il nostro dialetto non sia semplicemente una lingua, ma l’immagine e la testimonianza di una civiltà e di una storia nella quale siamo cresciuti e ci siamo formati e che i poeti ben rappresentano. Sono convinto che il dialetto – prosegue Pisana – non sia solo un sistema di espressione del pensiero con le sue leggi grammaticali, ma soprattutto un “valore”, una “parola” che si fa linguaggio detto in una situazione vissuta. Insomma, il dialetto è un andare alle nostre radici, alla nostra storia, alla memoria dei nostri padri , è rivisitare un mondo che ci appartiene; pertanto con questa rassegna vogliamo immergerci nelle nostre radici attraverso i poeti più significativi della nostra Sicilia, al fine di testimoniare agli uomini del nostro tempo la forza dei valori morali, religiosi, sociali e familiari presenti nella civiltà siciliana e che hanno trovato la loro sintesi nella forza del dialetto vernacolare”.
La serata sarà arricchita dalla presenza del gruppo di musica popolare siciliana “Muorika mia”, guidato dal M° Gianluca Abbate.

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