Consenso per donare gli organi. Modica, muore prima del prelievo giovane migrante siriano. Don Lorefice gli da l’estrema unzione

sala operatoria

I familiari avevano dato il consenso per la donazione degli organi ma all’atto della constatazione della morte cerebrale è sopravvenuto l’arresto cardiaco e tutto è sfumato. Sono state ore intense nella divisione di Rianimazione dell’Ospedale Maggiore, dove era stato ricoverato un 22enne siriano, uno dei migranti approdati ultimamente al Porto di Pozzallo. Le lacrime del neo arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice,

chiamato nelle ore precedenti al decesso, a dare l’estrema unzione. “Questa è un’altra prova del Signore – ha sussurrato l’alto prelato – che mi ha chiamato ad assistere spiritualmente in ospedale un musulmano”. Il giovane era giù sofferente di ipertensione maligna, ma i tre giorni di deserto a piedi senza acqua e senza cibo, prima della partenza verso l’Italia, gli avrebbero dato il colpo di grazia. All’arrivo a Pozzallo era stato visitato dal dottore Angelo Gugliotta, medico dell’Asp, che aveva disposto il suo immediato ricovero in Nefrologia a Modica. Poi era sopraggiunto uno choc che aveva reso necessario il trasferimento nella divisione di Malattie Infettive dove le condizioni hanno continuato ad aggravarsi fino al trasferimento in Rianimazione. Qui, nonostante il prodigarsi dei sanitari, la situazione è definitivamente precipitata tant’è che, tramite una mediatrice è stato possibile mettersi in contatto coi familiari che hanno dato il consenso per il prelievo degli unici organi utilizzabili, fegato e pancreas. Purtroppo, alcune ore fa, è sopraggiunto l’arresto cardiaco che ha reso vano ogni tentativo. C’è da rilevare, comunque, la grande disponibilità di questa gente che, nonostante la distanza, nonostante il dolore, aveva acconsentito a far si che gli organi del loro giovanissimo congiunto aiutassero a vivere altre persone.

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