LE RADICI DEGLI ALBERI PIANTUMATI IN ALCUNE VIE DI MARINA DI RAGUSA CONTINUANO A PROCURARE DANNI ALLE ABITAZIONI LIMITROFE, LAPORTA TORNA A CHIEDERNE LA RIMOZIONE

Alberi i danni causati 1

Il consigliere comunale Angelo Laporta torna a battere sul tasto del mancato intervento necessario a liberare alcune strade di Marina di Ragusa dalla presenza di alberi le cui radici infestanti producono danni consistenti alle abitazioni limitrofe. “E tutto ciò – denuncia Laporta – comporta la presentazione di istanze, da parte dei cittadini, che chiedono risarcimenti anche ingenti a palazzo dell’Aquila. E’ dallo scorso mese di gennaio che denunciamo come la situazione sia insostenibile.

Ci siamo, più di una volta, rivolti all’assessore alle Manutenzioni, Salvatore Corallo, evidenziando un disagio diffuso che, con il trascorrere dei mesi, è diventato ancora più insopportabile. Ma, finora, non abbiamo ricevuto risposta nonostante lo stesso Corallo avesse promesso che se ne sarebbe occupato in tempi ragionevolmente brevi, adoperandosi per la rimozione di tutti gli alberi incriminati. Ora, dopo il pagamento dei tributi locali da parte dei sempre più tartassati cittadini di Ragusa, sarebbe opportuno prendere una decisione definitiva in merito agli alberi in questione visto che ci sono anche le risorse economiche necessarie”. Laporta torna a spiegare che quello che crea più fastidio è l’invasione che si registra nelle abitazioni dei vari residenti. Le radici in alcuni casi si sono insinuate talmente a fondo da causare delle crepe nei muri. “Torniamo, dunque, a chiedere l’intervento del Comune – continua Laporta – nelle vie in cui insistono questi alberi da rimuovere il prima possibile: via Brin, via Vasco De Gama, via Del Mare, via Duilio, via Portovenere, via Caboto, la piazzetta di via Emilio Salgari e piazzale Padre Pio. Non possono esserci altre soluzioni rispetto alla rimozione di questi tronchi che stanno determinando danni su danni. Sollecitiamo con forza il Comune ad intervenire. Per evitare che la situazione precipiti ancora di più”.

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