Il terrore si sta aprendo un’autostrada……..a cura di Rita Faletti

terrorismo

Ora che il terrore si sta aprendo un’autostrada in mezzo alle nostre vite di occidentali addormentati e lassisti, c’è chi rispolvera gli scritti di Oriana Fallaci e, seppur timidamente e con qualche riserva, ne riconosce la chiaroveggenza. Giornalista e scrittore, come amava definirsi, simbolo del coraggio e dell’indipendenza di pensiero e di opinione, la Fallaci fu tacciata di xenofobia e razzismo e accusata di istigazione

all’odio per le sue affermazioni sull’Islam. Abominevole, blasfema, deleteria, troglodita, ignobile, reazionaria e abbietta gli epiteti usati dalla sinistra e dai soliti intellettuali preoccupati soprattutto di dire cose politicamente corrette piuttosto che la verità; ostracismo da parte di colleghi che per viltà e opportunismo non spesero una parola a sua difesa temendo di compromettere la loro posizione ed essere, a loro volta, isolati. Ipocrisia e riprovazione anche nel rifiuto, da parte di PD e SEL, di intitolarle una via della Capitale. Ma possibile? Un Paese in cui esistono via Che Guevara, via Marx, Via Stalingrado, addirittura via Arafat, non c’è posto per una via Fallaci? Si temono forse le critiche dei centri islamici, degli imam che nelle moschee non si sa bene cosa predichino perché nessuno si è mai preoccupato di andare a verificare? Si teme di offendere gli storici, i filosofi, i docenti delle nostre università, le varie istituzioni pubbliche, i Fratelli Musulmani, l’UCOII, la consulta per l’islam italiano istituita dal Ministero dell’Interno, tutti quanti i musulmani residenti nel nostro Paese? Si teme di intralciare il nobile processo di integrazione tra culture diverse? L’interculturalità tanto cara ai papaveri istituzionali non si realizza all’interno di una élite di studiosi che sono bravissimi in campo teorico, ma nelle strade, tra la gente comune. E i musulmani, a parte qualche caso fortunato e in qualche area del Paese, non sembrano affatto interessati all’integrazione né, tanto meno, all’interculturalità. Tant’è che se chiedi ad alcuni di loro cosa pensino del terrorismo islamico, e i programmi televisivi ci hanno inondato di servizi sul tema, scopriche pochi esprimono condanna delle stragi, molti non rispondono, e chi tace forse acconsente, alcuni dicono di essere dalla parte dei terroristi, come quell’immigrato intervistato a Catania che spero sia già dietro le sbarre. Mi pare ovvio, del resto, che i musulmani, e non solo per ragioni legate alla religione ma anche per ignoranza, difendano, più o meno apertamente, altri musulmani. Ciò che noi cristiani facciamo non abbastanza o per nulla, talvolta anche per ignoranza, spesso per indifferenza e sciatteria. Purtroppo i governanti europei hanno sottovalutato, e dubito in buona fede, i rischi di una presenza in costante aumento di persone così diverse da noi per religione, tradizioni, cultura e mentalità. Per concludere, il mondo islamico, complesso e variegato, con le sue guerre interne, le sue lotte per il potere, il fanatismo religioso, lo scarso rispetto per la vita, l’odio per il crociato, è una minaccia latente, ma reale. Non tutti i musulmani sono terroristi, ma i terroristi che insanguinano il mondo sono tutti musulmani. Il quesito è: Oriana Fallaci aveva ragione oppure no?

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