Consiglio Comunale di Modica. Ancora un rinvio per il piano spiagge. Il problema sarà affrontato domani in conferenza dei capigruppo

consiglio comunale di Modica

Rinviata a domani sera l’adozione del piano di utilizzo del demanio marittimo che riguarda la frazione di Marina di Modica e la spiaggia di Maganuco per complessivi sei chilometri di costa. La seduta del Consiglio Comunale di Modica ha registrato più sospensioni e quindi il rinvio per l’emersione di un presunto caso d’incompatibilità che investirebbe un consigliere comunale sull’argomento. Domani alle 12.00 la conferenza dei capigruppo esaminerà il caso con l’interessato e valuterà il percorso da farsi atteso che la seduta del civico consesso tornerà a riunirsi domani sera alle ore 19.00.

Presenti ventitré consiglieri la seduta si apre con l’avvio, da parte del presidente Garaffa, della discussione sul punto relativo alla redazione dei piani di utilizzo del demanio marittimo non prima che il consigliere Giovanni Rizza fa notare che i quadri della sala rischiano di deteriorarsi per l’infiltrazione d’acqua.
Il consigliere Carmelo Cerruto entra nel dibattito sull’argomento del piano spiagge attendendo un chiarimento dalla PO dell’urbanistica sulla concessione della casa in legno che si trova sulla scogliera di Marina di Modica. Ha fatto una rapida inchiesta ed è venuto a capo del dilemma, nel senso che il concessionario ha contattato un amministratore informandolo di essere titolare della concessione, ma attende una risposta ufficiale da parte del responsabile dell’urbanistica. Anche perché la questione pone dei dubbi sulle distanze previste sugli insediamenti in spiaggia. Se la versione è quella di ieri sera (assenza della concessione) saranno richieste le dimissioni dell’assessore Giorgio Belluardo. Stasera qualcuno deve certificare lo stato di fatto.
L’assessore Pietro Lorefice dichiara che ha parlato con il titolare della concessione che ha l’autorizzazione del demanio e l’ha invitato a presentarla. L’assessore Giorgio Belluardo rimanda indietro le accuse del consigliere Cerruto; l’atto in discussione è stato messo in pubblicazione per trenta giorni e chi ne aveva interesse poteva porre le riserve; la questione posta non inficia il piano spiagge che ha tutti i crismi per essere discusso e approvato. La PO afferma di avere mobilitato la squadra di polizia edilizia per fare un’indagine sul luogo peraltro sottoposto a intemperie; l’obiettivo è quello di verificare il titolare della concessione che è stato individuato stasera ma non ha prodotto elementi idonei e documentali. Al momento non è in grado di sapere se il titolare è quello di cui si è parlato, né si conosce il proprietario di quell’area. Continuerà ancora a indagare. Il consigliere Carmelo Cerruto ammette che rispetto a ieri sera c’è il dubbio; ove ci fosse nelle adiacenze della concessione ci devono essere aree a libera fruizione. C’è una mancanza documentale che non consente di andare avanti. C’è, insomma, una presunta irregolarità tecnica. La PO precisa che in quell’area c’è una scuola di vela, almeno si dice, e non un lido e questo non inficia le distanze. Ma è una supposizione. Il consigliere Giuseppe Stracquadanio non comprende quel’è la ditta titolare della concessione.
Il consigliere Carmelo Cerruto informa che la concessione è giunta in questo momento nel telefonino del consigliere Andrea Caruso il quale trasmette al consiglio il numero della concessione la n° 233 del 18/9/1997. Invita la PO deve fare le opportune verifiche e vedere qual è l’impatto che avrà sull’intero piano. La PO deve capire se la concessione è stata rinnovata dopo sei anni e quindi se è ancora valida.
Ciò non di meno se la concessione è decaduta, la norma transitoria indica come comportarsi in questo caso.
Il consigliere Carmelo Cerruto dichiara che si stanno cambiando le carte in tavola nel senso che ieri la PO aveva dichiarato che c’era un elenco delle concessioni ed è l’ufficio che deve fare una verifica non solo su questa a questo ma su tutte quelle rilasciate.
La PO precisa che tutte le altre concessioni sono state trasmesse ai progettisti.
Il consigliere Andrea Caruso in nome del Pd e del consigliere D’Antona chiede un rinvio del consiglio per la mancata verifica della concessione e per il sito in cui è ubicata la struttura, centrale a Marina di Modica e chiede il voto su questo.
Il consigliere Giuseppe Stracquadanio rileva che nello sportello unico questa concessione non c’è, e interesse del titolare farlo sapere. Il compito del comune è quello di dare solo un parere; la concessione è registrata al Demanio. È chiesta dal consigliere Caruso una sospensione, accordata, per consentire di stampare l’autorizzazione oggetto di dibattito e renderne edotto il civico consesso. Alla ripresa dei lavori sono presenti ventuno consiglieri. L’atto di autorizzazione è stato prodotto e il consigliere Andrea Caruso e ritiene che la PO deve verificare la sua validità e per tale ragione il consiglio va rinviato.
Il consigliere Giuseppe Stracquadanio ritiene che si tratti di un atto datato nel tempo e rinnovato e mai sul luogo è sorta un’iniziativa.
Il consigliere Piero Covato valuta che c’è qualche consigliere che si trova in una situazione d’incompatibilità e questo rischia di inficiare l’atto. Il segretario generale conferma questa tesi e sarebbe bene che se il dato c’è la persona incompatibile non può partecipare alla discussione sull’argomento.
Il consigliere Vito D’Antona si sorprende del fatto che il sindaco non ha reagito alla valutazione fatta dal consigliere Stracquadanio che ha dato dei pazzi ai consiglieri dell’opposizione. Mai toccato un livello così basso e invita il presidente a rilevare estremi di denuncia.
Se poi il consigliere Piero Covato pensa che se ci sia un consigliere che abbia interesse per sé o un parente sino al quarto grado, dica di chi si tratta al fine di porre il consiglio nelle condizioni di andare avanti tranquillamente. Si affronti questo caso perché bisogna votare con serenità nel senso che non vuole rischiare un atto illegittimo. Formalizza la richiesta perché il consigliere comunale Piero Covato dica di chi si tratta.
Le conigliere Giuseppe Stracquadanio rinfaccia al consigliere D’Antona che l’aggettivo pazzi è stato usato anche da lui in tanti anni di militanza; quando Stracquadanio lo ha affermato non era a fini offensivi.
Il presidente del consiglio fatto oggetto di valutazioni da parte del consigliere Stracquadanio, sospende la seduta e lo invita a uscire dall’aula.
Alla ripresa sono presenti venti consiglieri, il Presidente registra che nessun documento d’incompatibilità è pervenuto e quindi propone la votazione per il rinvio a domani alle ore 19.00 del civico consesso, così come richiesta del consigliere Andrea Caruso.
Il consigliere Vito D’Antona valuta che la questione dell’incompatibilità deve essere posta e valutata perché prioritaria rispetto a qualsiasi altra richiesta. Il presidente e il segretario generale devono approfondire la questione.
Il consigliere Andrea Caruso preannuncia che nel caso in cui non viene votato il rinvio con il gruppo PD si allontanerà dall’aula perché non vuole rischiare la formazione di atti non legittimi.
Il rinvio della seduta è respinto a maggioranza con dodici voti contrari e otto favorevoli.
Il consigliere Carmelo Cerruto rileva che per quanto accaduto si rischia l’illegittimità della seduta e quindi degli atti. Invita la maggioranza, che ha i numeri in aula, a votare con serenità, ma non sarà così. Esprime la volontà di votare il punto, tanto che hanno presentato emendamenti, ma intendono farlo cambiandolo. Il consigliere Piero Armenia sostiene che se ci sono atti d’incompatibilità emergano, ove non dovesse essere così abbandona la seduta. Il presidente alla luce del deposito di un atto alla presidenza da parte del consigliere Piero Covato, ritiene opportuno valutarlo con una sospensione di dieci minuti della seduta. Presenti venti consiglieri alla ripresa dei lavori che sono aperti dal consigliere Piero Covato il quale rileva che la nota depositata è stata inviata da ogni singolo consigliere dal presidente, il quale rileva che è sua abitudine inviare documentazione di pertinenza ai consiglieri; comunque sulla scorta dell’atto se c’è qualcuno che si ritiene incompatibile, può uscire dall’aula. La questione è personale. Oggi non ha strumenti per valutare incompatibilità e invita a un ragionamento di buon senso.
Ipotizza una conferenza dei capigruppo per domani alla presenza dell’eventuale incompatibile perché venga trattata la sua posizione.
Il presidente Garaffa rinvia il consiglio a domani alle ore 19.00 e convoca una riunione di conferenza dei capigruppo sempre domani alle ore 12.00.

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