Monterosso Almo: “Il Paese che vorrei – Pagano Sindaco”. Ecco l’integrale documento che attacca duramente il sindaco Buscema

Paolo Buscema

Si riporta per esteso il lungo documento de “Il Paese che vorrei – Pagano Sindaco” che attacca duramente l’Amministrazione monterossana di Paolo Buscema. “Prosegue l’opera di devastazione e demolizione del paese: Buscema potrebbe utilizzare il Commissario regionale per un aumento abnorme delle tasse distruggendo i poteri del Consiglio Comunale competente per legge in materia. Abolito il Comune, l’amministratore delegato dell’Agenzia privata a fini pseudo sociali, il Sindaco Buscema, potrebbe far pagare il contodelle sue spese ai Cittadini facendo, o meglio abusando, uso della legge e delle procedure amministrative in palese contrasto all’interesse generale.

La maggioranza consiliare “Il Paese che vorrei  Pagano Sindaco” ha cercato in questi anni di salvaguardare gli interessi dei cittadini opponendosi alle pretese del Sindaco Buscema di aumentare le tasse e di utilizzare le poche risorse economiche e finanziarie di cui dispone il Comune per impiegarle in spese che non hanno nessuna ricaduta per lo sviluppo del paese ma che servono solo a dilapidare risorse e potrebbero mettere in pericolo i servizi comunali e i diritti dei lavoratori: utilizzare le risorse dei pensionamenti per le spese correnti invece che per la integrazione oraria , al fine di garantire la parità di trattamento fra i dipendenti comunali e l’efficienza dei servizi vuol dire scatenare conflitti sociali . L’ Amministrazione precedente aveva riconosciuto i diritti dei lavoratori precari senza nessun aumento del carico fiscale per i cittadini, nel presente e per il lungo periodo, utilizzando i fondi dei pensionamenti per l’integrazione oraria quando sarebbe cessato il contributo regionale: un capolavoro amministrativo che ha garantito contemporaneamente i diritti dei lavoratori e le tasche dei cittadini. Adesso si è certi che questo assetto grazie alle spese inutili e di nessun interesse generale è minato e avrà gravi conseguenze per la qualità dei servizi , i diritti dei lavoratori e le tasche dei cittadini. Eppure sarebbe bastato poco , un pò di impegno e di acume amministrativo e politico, per trovare un equilibrio ottimale: La ricchezza prima si produce grazie agli investimenti e alla programmazione poi si redistribuisce ai cittadini , alle imprese e la si impiega per migliorare servizi e incentivare i lavoratori: ma per Buscema questo è Arabo. Molto meglio attingere dalla misera pentola del comune una scodella di minestra per gli amici tradendo anche quelli che lo hanno votato. Lo ribadiamo: utilizzare risorse per pagare due volte esperti per lo stesso lavoro e percepire l’indennità di carica dopo aver annunciato di rinunciare al 60% di quella prevista per legge e contemporaneamente non impegnarsi in nessun progetto di sviluppo del paese ci sembra catastrofico: tralasciamo il modo di investitura degli assessori che diventano tali non per esperienze politiche pregresse ma per superare difficoltà personali oggettive. Nella prima fattispecie la maggioranza consiliare è riuscita a impedire l’aumento delle le tasse perché la legge prevede la competenza del Consiglio Comunale nella materia ; nel secondo caso malgrado le denunce politiche in Consiglio e nella stampa nessuno ha potuto opporsi all’utilizzo dissennato delle poche risorse finanziarie dell’Ente perché la competenza è esclusivamente del Sindaco per legge: ma i nodi stanno venendo al pettine. Se poi si aggiunge che quando ha cercato di realizzare qualche iniziativa , non sua ma propostagli da altri: Palazzo cocuzza come Sede di rappresentanza e Liceo musicale, non solo l’ha fatta fallire ma ha innescato dei contenziosi giuridici che coinvolgono non solo lui come imputato ma anche ignari cittadini che gli hanno prestato fiducia allora il quadro del disastro politico e amministrativo è completo. Ma al peggio non c’è mai fine ! E sospettiamo, anzi ne siamo quasi certi, che la fine di questo percorso amministrativo scellerato avrà ad oggetto l’ultima logica iniziativa di Buscema che darà il colpo di grazia ad un paese agonizzante e lascerà dietro e avanti di sé solo macerie. Cosa si prepara? E’ semplice: il 30 settembre scaduta è scaduta l’ultima proroga per l’approvazione del bilancio 2015 e il Sindaco non ha predisposto nessun schema da presentare in Consiglio comunale come la legge prevede per l’approvazione dello stesso malgrado nell’ultimo consiglio comunale convocato dal Presidente del Consiglio Gaetano Dibenedetto il 29 settembre scorso ha ripetuto solennemente che a breve avrebbe portato in Consiglio lo schema di Bilancio e avrebbe pareggiato il Bilancio senza aumento della tasse: è l’ennesima volta che viene smentito clamorosamente dalla realtà; ci siamo ormai abituati. E’ logico che non lo ha fatto perché sarà impossibile pareggiare le entrate e le uscite dopo aver dilapidato per anni le risorse : considerate le centinaia di migliaia di euro che avrebbe risparmiato se avesse mantenuto la parola data in campagna elettorale di rinunziare al 60% dell’indennità di carica e quelle per pagare gli esperti due volte per lo stesso lavoro, più altri impegni di nessun interesse generale. Allora come si risolve il problema? Ovvio: aggirando i poteri del Consiglio Comunale attivando il Commissario regionale che verrà per causa sua per toglier lui dai guai e inguaiare i cittadini che pagheranno i suoi impegni elettorali con le proprie risorse. Il Commissario verrà, formulerà un bilancio che includerà le spese e gli impegni sostenuti dal Sindaco e obbligherà il Consiglio ad approvare o a sciogliersi come la legge prevede. Questa è la fine che ci attende! Ma se cosi sarà gli chiediamo che un secondo dopo aver inflitto questo scempio al paese e al Consiglio comunale si dimetta e permetta al paese di scegliesi un’ amministrazione che ricostruisca dalle macerie una speranza.

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