La storia merita di essere raccontata perchè ha del grottesco. Tre ragazzi si presentano a scuola, in un istituto modicano, entrano in classe, si siedono e quando arriva l’insegnante manifestano la loro volontà di essere interrogati. Richiesta accolta: uno dopo l’altro i tre si prestano alla rispettiva interrogazione che non va bene, anzi il docente li rimanda a posto notificando loro verbalmente il voto, un due e due tre.
Nulla di strano se i tre studenti non fossero estranei a quella classe, una prima, anzi addirittura a quella classe. Si erano infiltrati: quando l’insegnante ha esplicitato i voti, gli interessati con sarcasmo hanno risposto “tanto noi non siamo studenti di quest’istituto e si sono allontanati. Poi è stato accertato che trattasse di due studenti di quinta di una scuola di Ragusa ed un ex studente dell’istituto modicano. Una burla, insomma, che, al momento, ha pagato l’intera classe giacchè sapendo che i tre non fossero loro compagni, nulla hanno detto. Per loro una ammonizione. Il resto è ancora in itinere.