Chiaramonte Gulfi, Iacono: “Bilancio comunale senza approvazione e senza partecipazione cittadina”

foro Gaetano Iacono

“Quanto sta accadendo al Comune di Chiaramonte Gulfi in merito all’approvazione del Bilancio comunale ci lascia esterrefatti perché la città non si governa all’insegna dell’approssimazione e della sconsideratezza. Il bilancio comunale doveva essere approvato entro il 30 settembre 2015 eppure ancora oggi non si hanno notizie in merito all’accettazione; ma la cosa più grave è che il bilancio è stato redatto tenendo all’oscuro di tutto i cittadini”.

Lo dice Gaetano Iacono, Responsabile del Circolo cittadino di NCD, che rileva come il bilancio sia lo strumento con il quale il Comune programma le attività e i servizi dell’ente per l’anno successivo. Al suo interno sono indicate le entrate e le uscite definite sulla base delle necessità e delle priorità della città. Già nel 1918 Joseph Schumpeter ricorda che la storia fiscale di un popolo è una parte essenziale della sua storia generale.
“La programmazione è difatti il processo di analisi e valutazione che, comparando e ordinando coerentemente tra loro le politiche e i piani per il governo del territorio, consente di organizzare, in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità di riferimento.
Ed è per questo che per il Circolo di NCD è inaudito non solo il fatto che il bilancio della Città di Chiaramonte navighi ancora in alto mare ma che si gestiscono i soldi pubblici e si decide il futuro di una Comunità senza la condivisione e senza la partecipazione dei cittadini. A Chiaramonte la gente non viene neanche informata su quali trasferimenti il Comune ha avuto, quali risparmi sono previsti, quali sono le “spese correnti” necessarie per la gestione dei servizi, quali sono le “spese in conto capitale” destinate agli investimenti, di quanto sono aumentate le tariffe come acqua ecc, di quanto sono aumentate le imposte come l’addizionale IRPEF, l’IMU, ecc, e come vengono controllati i risultati della gestione amministrativa.
Il NCD crede che a Chiaramonte sia arrivato il tempo di attuare il Bilancio Partecipativo che – come suggerisce il Ministero della Pubblica Amministrazione – è un esempio pratico di democrazia partecipativa e diretta, e ne diventa uno strumento indispensabile, dato che l’attuabilità di politiche e la fattibilità di interventi sul territorio sono determinati dalla copertura finanziaria e dalla possibilità di effettuare investimenti economici. Attraverso il bilancio partecipativo è possibile costruire un rapporto diretto tra cittadini e governance locale, riavvicinare le persone e l’elettorato alla politica e al governo del territorio. Esso rappresenta uno strumento privilegiato per favorire una reale apertura della macchina istituzionale alla partecipazione diretta ed effettiva della popolazione nell’assunzione di decisioni sugli obiettivi e la distribuzione degli investimenti pubblici, superando le tradizionali forme solo consultive e creando un ponte tra democrazia diretta e quella rappresentata.
Il bilancio partecipativo può essere inteso come uno strumento propedeutico e di supporto alla redazione e predisposizione del bilancio preventivo, e rappresenta inoltre uno strumento di ascolto, relazione e comunicazione, perché permette ai cittadini di presentare le loro necessità ed esporre le problematiche locali, di valutare le spese previste nel bilancio e l’operato dell’ente, di indirizzare le scelte dell’amministrazione sugli interventi pubblici da realizzare o i servizi da implementare o migliorare.
Solo con il Bilancio Partecipativo, dunque – conclude Iacono – i cittadini possono partecipare alla previsione di investimento, influenzare le scelte e le priorità politiche e quindi decidere attivamente le politiche per il futuro di Chiaramonte”.

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