L’osservazione dal basso…… di Direttore. Viaggio intorno al Giubileo: la misercordia tra umanesimo classico e dimensione religiosa/2

PISANA

Continuiamo il nostro viaggio intorno al Giubileo, tentando un primo approccio al tema scelto da Papa Francesco: la misericordia.
Quando parliamo di misericordia non bisogna necessariamente proiettare lo sguardo sulla Bibbia e il vangelo. Se la misericordia avesse una connotazione esclusivamente legata al vissuto della Chiesa cattolica, l’evento del Giubileo indetto dal Pontefice si ridurrebbe ad un accadimento ecclesiale rispetto al quale non credenti, persone di altre religioni e agnostici ne sarebbero conseguenzialmente esclusi.

Una riflessione di respiro largo non può, invece, non mettere in evidenza che il tema della misericordia trova forme di attenzione anche nella tradizione umana dell’Occidente, sia nella tradizione filosofica che nella tragedia classica. Quest’ultima conosce bene il tema della pietà e della compassione, se è vero che nella tragedia classica era quasi un obiettivo cercare di far commuovere lo spettatore, suscitare in lui sentimenti di compassione per il destino dell’eroe, per rispecchiarli poi sul suo proprio destino. L’umanesimo classico puntando sui principi di empatia e simpatia( syn-pathein, cioè compassione) ci ha dato un forte insegnamento che ritroviamo poi anche in quasi tutte le religioni, ove è stata sempre insegnata la cosiddetta “regola d’oro”: “Ciò che non vuoi che sia fatto a te, non farlo ad un altro”, oppure nell’accezione positiva: “Ciò che vuoi che sia fatto a te, fallo anche all’altro”.
La tradizione umanistica ci ha in pratica dato una eredità morale che ha sempre invitato l’uomo a non rinchiudersi in se stesso, a vivere nell’egoismo, ma ad andare oltre il proprio io, a mettersi nei panni dell’altro e ad agire secondo l’antropologia della compassione, della misericordia, del sympathein “con” l’altro e “verso” l’altro.
Con le grandi religioni monoteistiche il valore della misericordia si arricchisce di aspetti che vanno oltre il dato umanistico. E così, ad esempio, basta andare subito al Corano islamico per notare come quasi tutte le Sure coraniche inneggiano ad Allah come Dio onnipotente e misericordioso, che nulla ha a che vedere con tutti quei fanatici che lo usano per finalità terroristiche.
Il Dio della tradizione biblico-cristiana pur avendo tuttavia delle similitudini con l’Allah coranico, in realtà presenta delle differenze, atteso che il Dio rivelatosi in Gesù Cristo è un Dio che testimonia la sua misericordia come incarnazione nella storia, abbassamento( “Pur essendo Dio, non considerò un tesoro geloso la sua eguaglianza con Dio, si legge nella Lettera a Filippesi,) fino al punto di morire sulla croce. E’ fuor di dubbio che questa visione del Dio biblico è del tutto inaccettabile e inimmaginabile per la religione islamica, la quale non solo considera tale visione della Rivelazione biblica fortemente in contraddizione con la trascendenza di Dio, ma addirittura la rifiuta e la osteggia.
Alla luce di queste osservazioni credo che il tema della misericordia, al centro del Giubileo, trovi convergenze ampie sia per credenti che non credenti , sia per uomini, culture e religioni diverse, e che con esso papa Francesco abbia messo in gioco la vera identità del cristianesimo come essere “con” e “per” gli altri.
La misericordia affonda le sue radici nell’uomo creato ad immagine di Dio, il che pone le basi per un dialogo interculturale e interreligioso, che oggi appare importante per costruire un mondo di pace di fraternità, tanto necessario per la sua stessa sopravvivenza. Nella prossima osservazione punteremo l’attenzione sulla concezione della misericordia nella religione cristiana con una sintesi della visione del Dio misericordioso nell’Antico e nel Nuovo Testamento.

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