Il giudice per le indagini preliminari di Catania, Daniela Monaco Crea, ha convalidato il fermo del 20enne siriano sbarcato a Pozzallo il 4 dicembre scorso con altri 500 migranti ed accusato di appartenere a cellule terroristiche della jihad. L’accusa è di partecipazione e associazione per delinquere con finalità di terrorismo anche internazionale.
Era stato tradito dal suo atteggiamento schivo e sospetto e inchiodato dalle cruente immagini nel suo cellulare. Si tratterebbe di foto e filmati di attentati terroristici con morti, feriti e tanto sangue. “Allah è grande, ma l´Isis lo è di più”: c´è anche questo messaggio tra gli sms trovati nel telefonino del 20enne siriano. L´apparato è stato analizzato dalla polizia postale di Catania su delega della Dda, titolare dell´inchiesta con il procuratore Michelangelo Patanè e l´aggiunto Carmelo Zuccaro. Nell´inchiesta sono confluiti le immagini ed i video estrapolati dal cellulare del giovane indagato.