Duro attacco dei consiglieri di maggioranza “Il Paese che vorrei – Pagano Sindaco” al primo cittadino di Monterosso Almo

Nella foto Salvatore Pagano candidato a sindaco del Comune di Monterosso Almo

Duro attacco al sindaco di Monterosso Almo, Paolo Buscema, ed alla sua Amministrazione da parte dei Consiglieri di maggioranza de “Il Paese che vorrei – Pagano Sindaco” che con una nota, che si riporta per intero, afferma: “Buscema: ha chiuso la stalla dopo aver fatto scappare i buoi”;  si scherza col fuoco sulla pelle dei cittadini. Schema di Bilancio 2015 presentato per l’approvazione al Consiglio comunale:

un pareggio di Bilancio fondato su entrate aleatorie e su tasse camuffate;una corsa forsennata verso il baratro del dissesto finanziario. Come aveva promesso non aumenterà le tasse! Parole, parole. Detto e fatto: 70.000 euro di “adeguamento” canone idrico di dubbio fondamento giuridico: una tassa con nome diverso che pagheranno i cittadini. Detto e fatto: 120.000 di entrate per “accatastamenti edilizi” che pagheranno i cittadini ; nessuno obbligava ad effettuarli; Ha ripreso un comma, il 336 della legge 311/2004 – Legge finanziaria 2005 – che dal 2004 non era stato attivato da nessuna Amministrazione; una vera persecuzione civile: complimenti! Detto e fatto: messa in vendita della “Fontana di Trevi”, alienazione di beni immobili: Macello e altri, per recuperare 350.000 euro per pareggiare il bilancio: c’è qualcuno a Monterosso o nell’Universo disposto a pagare quelle cifre per quegli immobili? Allora non è una entrata “ma una presa in giro” per mascherare uno squilibrio di Bilancio: si mettono a rischio la qualità e la sopravvivenza dei servizi comunali. Il Rendiconto del 2015 da deliberare entro Aprile 2016 farà giustizia delle sue bugie e del tentativo di distruggere i poteri del Consiglio comunale utilizzando il Commissario regionale perchè sarà possibile verificare quanto effettivamente è entrato e quanto è stato speso e saranno lacrime e sangue per i cittadini. Atto IV scena Finale : Buscema , dopo tre anni e mezzo, continua a spendere le pochissime risorse finanziarie dell’Ente in spese di nessun interesse generale – “qualcuno potrebbe definirle cambiali elettorali”- quando era già chiaro dal primo schema di Bilancio presentato nel 2012 al Consiglio Comunale e bocciato, che La maggioranza consiliare “ Il Paese che vorrei –Pagano Sindaco”e il Consiglio comunale competente per tasse e imposte non avrebbero mai permesso a Buscema un aumento delle tasse per foraggiare le sue “clientele elettorali” facendole pagare ai contribuenti. Una amministratore saggio avrebbe dovuto capire che una saggia politica amministrativa doveva continuare quella dell’amministrazione precedente ispirata al risparmio e all’utilizzo delle risorse in spese di investimento: creare ricchezza anziché consumarla e poi redistribuirla a cittadini ,imprese , famiglie e a valorizzare il personale comunale e potenziare i servizi. Invece Buscema dopo una dissennata campagna elettorale tesa alla denigrazione, alle bugie e alle frodi morali elettorali che non gli sono bastate per vincere e ritrovarsi “Sindaco per sbaglio tecnico” cosa fa? Con arroganza quanto mai fuori luogo coniugata ad un’incompetenza amministrativa assoluta: che ha sorpreso anche chi scrive, ha cominciato ad elargire prebende e benefici ,“per pagare le cambiali elettorali”, di nessuna utilità minando dalle fondamenta i delicati equilibri di bilancio e i risultati avuti in eredità dalla precedente amministrazione e ha dilapidato quanto doveva essere usato per la programmazione e l’investimento produttivo. Considerate le centinaia di migliaia di euro che potevano essere risparmiate se avesse rispettato gli impegni elettorali e attuato una politica illuminata: moltiplicate il tutto per tre anni e mezzo e avrete la risposta al disastro totale a cui oggi assistiamo: centinaia di migliaia di euro che trasformati in investimento produttivo si sarebbero trasformate nel tempo in migliaia di euro da impiegare per dare vero lavoro e vero sviluppo al paese: questo è il peccato mortale commesso da Buscema. Continuare per tre anni e mezzo in questa politica dissennata e folle ha desertificato il paese. Non solo ha bruciato le risorse ma ha fatto perdere quanto di buono aveva ricevuto in eredità; che fine ha fatto il 1.200.000 euro della strada “Carcanella”? Era uno snodo importante per unire la zona artigianale a Catania via Vizzini; che fine ha fatto il Centro commerciale naturale? Uno dei pochi accreditati dalla Regione per permettere alle imprese di accedere a finanziamenti agevolati per migliorare e incentivare le loro produzioni.Che ora dopo questi disastri , dopo avere perseverato ostinatamente per anni e anni ci venga a dire che non ha nessuna colpa addebitandole solo alla Regione e allo stato che gli hanno tagliato i trasferimenti è sbagliato e insensato. Buscema non sa che da quasi dieci anni lo stato taglia sempre di più le risorse ai Comuni e che quindi ogni amministrazione deve essere illuminata e impegnarsi a utilizzare quelle rimaste in politiche intelligenti e costruttive che creano le ricchezze e non le dilapidino. Alla fine dei favori elettorali elargiti a pochissimi fortunati cosa resterà anche per costoro finita questìamministrazione? Nulla! Nessun lavoro vero, nessun investimento produttivo, nessun futuro per i cittadini, per le imprese boccheggianti. Niente di niente! Rinunziare all’indennità di carica per il restante anno di amministrazione è ridicolo e patetico e tipico di chi prima ha creato il disastro e poi lo vuole addossare ad altri. E’ restituire solo una piccolissima parte del “maltolto”. Per lui varrà quel motto: “Ha chiuso la stalla dopo aver fatto scappare i buoi”. Ha distrutto il paese; ha distrutto la speranza; adesso per salvarsi la coscienza rinunzia a parte del maltolto: troppo facile!

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