Incontro sul tema “Le parole difficili” al liceo Classico di Ragusa

virzi

Grande consenso di pubblico , giovedì scorso, all’auditorium del Liceo Classico “Umberto I” di Ragusa, per il secondo incontro del ciclo di conferenze “Parole altre. Parole oltre”, promosse dall’associazione “Noi dell’Umberto I” e legate al tema della “Comunicazione nel mondo moderno”. Il tema prescelto, stavolta, è stato quello delle “Parole difficili” e della relazione, spesso problematica, fra medico e paziente. Nutritissimo il parterre degli ospiti.

Antonio Virzì, primario del reparto di Psichiatria e Presidente della Società nazionale di medicina narrativa, ha illustrato, anche attraverso spezzoni cinematografici, le diverse modalità di comunicazione della diagnosi: quella che segue il modello mediterraneo, più diplomatica e graduale, e quella anglosassone, più diretta e, per così dire, tecnica. Molto coinvolgenti sono state le letture di brani tratti da opere di narrativa o di poesia recitate dall’attore Fabio Guastella, che hanno aperto ed intervallato la discussione. E’ stata poi la volta dell’Oncologo Lucenti che ha riferito della sua concreta esperienza e della complessità, per un medico che è anche un uomo, di comunicare una diagnosi infausta a un paziente. Si è riflettuto, inoltre, di come sia difficile nella società odierna accettare l’idea della morte e di come la burocratizzazione della professione medica sia spesso un elemento ostativo alla costruzione di un dialogo profondo tra il medico e il paziente. Il dibattito ha visto, inoltre, l’utilissimo apporto di Emanuela Tumino, Avvocato del foro di Ragusa, che ha parlato del Consenso informato, soffermandosi sui diritti del paziente di conoscere una verità che lo riguarda e sugli aspetti giuridici che lo tutelano.La Docente Brogna di materie classiche presso il Liceo di Ragusa ha riportato, invece, la discussione sul binario della comunicazione difficile, rifacendosi all’insegnamento dei classici e al concetto di ”Humanitas” come costruzione di una relazione profonda e partecipata tra due individui che si incontrano sul terreno delicatissimo della sofferenza. “Il concetto di Humanitas, che affonda le sue radici nella “filantropia” greca” ha detto la docente, “permette di cogliere il senso più profondo dell’essere uomo e di fondare la relazione su valori eterni e sempre validi quali quello della solidarietà e del rispetto dell’individuo”. Ha chiuso la serie degli interventi Don Paolo La Terra, presidente dell’Associazione “Noi dell’Umberto I”, che ha raccolto i dati più interessanti che sono emersi, dando anche il suo apporto dal punto di vista etico. Il pubblico, quanto mai vario ed eterogeneo, ha assistito con partecipazione e interesse, intervenendo più volte con quesiti e considerazioni che hanno stimolato un dibattito vivace e ricco.
Non resta che aspettare il prossimo incontro che si terrà il 18 Febbraio prossimo e che verterà sulle tendenze della comunicazione nella modernità. Interverranno Sabina Fontana, docente di Linguistica e l’attore Luca Iacono.

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