Consiglio comunale di Modica. Breve question time per interrogazioni urgenti: luminarie e emolumenti operatori ecologici. La seduta aggiornata a martedì 29 dicembre

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Non votati i verbali della seduta precedente, alcuni consiglieri hanno affermato di non averli ricevuti, e attività di question time con la discussione di due interrogazioni urgenti: della consigliera Ivana Castello sulle luminarie di Natale e di Tato Cavallino sui ritardi del pagamento ai dipendenti della ditta Puccia che gestisce il servizio NU. La seduta che dovrà occuparsi delle mozioni è stata aggiornata a martedì 29 dicembre alle 19.

Presenti sedici consiglieri la seduta si apre con un intervento del presidente della seduta, il consigliere Michele Polino, il quale informa che gli è stato chiesto di iniziare la seduta con le interrogazioni inteso che la consigliere Ivana Castello non ha ricevuto, come la stessa sostiene, tramite Pec i verbali delle sedute precedenti.
La questione time si apre con un intervento della consigliera Ivana Castello che illustra un’ interrogazione sulle luminarie di Natale, sostenendo che c’è la raccomandazione della Corte dei Conti secondo la quale gli enti che non hanno riconosciuto tutti i debiti fuori bilancio devono attenersi alle spese obbligatorie.
Per finanziare le luminarie si è dato vita ad un teatrino. La PO al turismo propone di utilizzare le economie operate dalla SPM e le spesa deve essere contenuta entro i 20mila euro. Il sindaco dunque ha autorizzato la Spm a procedere e ad impegnare le spese per realizzare le luminarie.
Secondo una verifica ha appurato che il risparmio della SPM coincide con le somme frutto delle economie realizzate dalla società e destinate per finanziare le luminarie.
Il sindaco sicuramente avrà consigliato la PO ad agire in questo modo. Chiede se esiste questo risparmio e del come mai non si pagano i dipendenti che devono avere gli stipendi da settembre. E più in generale l’ente come intende rientrare del debito complessivo che l’ente ha nei confronti della SPM.
Il sindaco replica che anche quest’anno, in modo più sobrio, ha voluto fare un addobbo natalizio per qualificare meglio le attività commerciali e considerato anche che la città vive anche di visitatori che provengono da fuori e quindi si deve offrire un minimo di accoglienza.
Alla luce di questo si è deciso, anche in un momento di difficoltà, di non mettere in campo attività di intrattenimento ma fare un minimo. Il primo cittadino sostiene che il debito di 350mila euro, l’ente lo ha corrisposto nel mentre restano in vita il grosso del debito a relativo gli anni precedenti, ma si sa che la Spm è in liquidazione. E’ indubbio che il piano di razionalizzazione è in atto. Sono state impegnate quelle risorse, giustificabili sul piano contabile, della Spm senza toccare somme del bilancio comunale.
Valuta che il percorso amministrativo è stato certificato dai responsabili anche in ordine alla legittimità degli atti: si è voluto fare un investimento per le attività commerciali e produttive della città.
Per quanto attiene gli stipendi oggi sono stati liquidati alcuni e altri ne saranno dati nei prossimi giorni a mano a mano che le somme confluiscono nella cassa del comune. Quest’anno si sono fatte delle economie.
L’interrogante nella replica ribadisce che in queste condizioni l’ente non può agire così; deve rispettare le prescrizioni della Corte dei Conti. Questa soluzione affidata alla Spm è contro la legge in quanto le somme della società non si possono destinare per realizzare le luminarie. Poi la somma impiegata fa un riferimento ad un capitolo diverso. Dichiara non di non essere soddisfatta dalla risposta del sindaco.
Il sindaco nella replica riferisce che il collega di Ispica, peraltro del PD, ha fatto la stessa cosa che il comune di Modica ha realizzato lo scorso anno; la presenza degli angeli illuminati che la consigliera Castello contesta sono a Ispica, ente in dissesto, e Pozzallo. Il PD guardi prima al suo interno per diventare credibile. Ribadisce che gli interessi della città sono al di sopra di ogni interesse personale o di partito.
Il consigliere Tato Cavallino rileva che dipendenti di diversa collocazione non sono stati ancora pagati; il suo riferimento va ai lavoratori della NU che dipendono da una impresa che gestisce il servizio.
In questo senso si è innescato un meccanismo di confusione. Il Comune paga la ditta e questa non paga i dipendenti sostenendo, l’impresa, che essendo l’appalto in prorogatio non c’è il vincolo di pagare anticipatamente i tre mesi. Al di là di ogni valutazione Cavallino ritiene che gli operatori ecologi devono essere pagati. Il sindaco in questi giorni ha fatto un mandato e chiede a quale mese si riferisce atteso che le maestranze devono ancora avere parte di settembre, ottobre, novembre. Oggi il sindaco ha fatto emettere un mandato e ritiene che l’impresa a questo punto deve devolvere gli emolumenti ai dipendenti. Non si capisce perché non lo fa. Qualcuno ha fatto decreto ingiuntivo ed è stato pagato dall’Ente.
Il sindaco chiarisce che non ci può essere un questione tra lui e la ditta: il primo cittadino rappresenta la città , la ditta il privato e quindi non vanno confusi i ruoli. Dichiara che è stato costretto ad andare in proroga rispetto a quanto deciso dalla precedente amministrazione con strascichi giudiziari che chissà per quanto tempo dureranno. Sul capitolato d’appalto non c’entra nulla perché lo ha ereditato. La ditta deve pagare comunque l’impresa, indipendentemente dal rapporto con l’ente. Questo atteggiamento frappone una serie di difficoltà tra la ditta e l’ente per il tempo che rimane all’assegnazione della gara settennale.
Da quando l’ente ha deciso di fare la gara di appalto cioè dal luglio scorso, l’impresa ha cambiato atteggiamento nel senso che nonostante le somme versate all’impresa venivano dati acconto ai dipendenti rispetto al pagamento regolare degli emolumenti secondo quanto accadeva prima, compresa la regola dei 90 giorni prevista dal capitolato. Adesso si sono accavallati mesi di ritardo. Alcuni dipendenti, circa venti, hanno fatto decreti ingiuntivi nei confronti dell’ente e sono stati pagati; l’ ente ha anticipato 110mila euro al mese per tre mesi al fine di trasferire le somme, secondo le fatture inoltrate, alla ditta: insomma entro i 90 giorni.
All’Impresa sono state pagate le somme per gli stipendi, e anche quelle per il trasferimento dei rifiuti in discarica. Questo è lo stato di fatto e informa che su questo tema sono stati fatti incontri con il Prefetto, con il sindacato. Ha dato la sua disponibilità a pagare direttamente i dipendenti e non ha alcuno strumento per imporre alla ditta la liquidazione degli emolumenti. Questo atteggiamento è coerente con le scelte che ha fatto e che farà nei confronti di situazioni simili.
Si è impegnato a fronte di uno trasferimento di 500mila euro per onorare il pregresso e lo fatto con tranche di 110mila euro. La settimana prossima trasferirà altre somme in liquidazione però non sa se coinciderà con il pagamento degli emolumenti ai dipendenti
Il consigliere Tato Cavallino esprime amarezza per le parole del sindaco atteso che nessun risultato al momento si è concretizzato. Se la ditta non ha la valuta non pagherà i dipendenti. Sono alla fine sempre i lavoratori a pagare le conseguenze. Auspica che entro al fine dell’anno qualche altro mandato dell’ente consenta ai dipendenti di potere avere liquidate altre spettanze.
Il sindaco nella replica sostiene che i lavoratori sono uguali su tutti i livelli senza disparità.
Comunica che i mandati relativi alla tredicesima dei dipendenti comunali andranno domani in banca, dopo cioè quelli fatti alla ditta Puccia e alla Spm. Stigmatizza che lo Stato non ha ancora dato i soldi dell’Imu dei cittadini.
Nel giro di quindici giorni si sono trasferiti 660mila euro per la ditta Puccia. Il sindaco interverrà per avere un valuta entro il 24 dicembre per permettere il trasferimento delle risorse alla ditta.
Nel suo modo di pensare da imprenditore i dipendenti vanni pagati comunque ed entro le scadenze.
Il presidente del consiglio comunale Garaffa esprime solidarietà anche a nome del consiglio ai dipendenti della ditta Puccia.
Il consigliere Carmelo Cerruto illustra un’interrogazione sui mercati contadini; dai sopralluoghi effettuati sono state rilevate alcune questioni a cominciare dall’obbligo dei venditori di essere produttori della merce esposta sui banchi. Non si comprende infatti se la merce posta in vendita sia proveniente da altra produzione: non c’è certificazione in questo senso. Sul banco dei produttori ci dovrebbe essere l’etichetta che convalida l’impresa che produce la merce. Alcuni stand sono completamente diversi dalla tipologia prevista. Sono poste in vendita anche le banane di cui si sconosce la provenienza. Denuncia che il livello della qualità sia scesa rispetto a prima. E’ previsto un comitato dal regolamento che si compone di sette unità tra cui il sindaco e un consigliere di maggioranza e uno di minoranza; il comitato aveva il compito di dare aggiustamenti alla gestione dei mercati. Nulla si sa di questo comitato e nessun consigliere è stato chiamato a svolgere questo ruolo. Molte quote associative poi non vengono versate e chiede di sapere se chi doveva controllare lo ha fatto. L’amministrazione poi deve consentire l’ingresso di altri produttori all’interno dei mercati contadini. L’interrogazione merita una risposta attenta e oculata attesa l’importanza di un servizio reso alla collettività. Gli interventi richiesti sono necessari per evitare concorrenza sleale nei confronti di altri esercenti che operano con il rispetto delle regole e della legge e che sono fuori i mercati contadini.
Il sindaco nella risposta sostiene che la disciplina risponde ad una normativa nazionale che prevede anche la vendita di prodotti non provenienti dalla propria azienda. Non solo ma si può modificare anche la merce prodotta.
Ogni azienda ha il suo fascicolo con deposito alla Tosap con la quale si indica la produzione presuntiva nel corso dell’anno e l’ente controlla con un consuntivo quello che viene prodotto e venduto. L’etichetta dell’azienda è l’azienda stessa che fa parte del mercato. Il sindaco evidenzia che la sua amministrazione non ha messo mano al regolamento che ha invece ereditato. Agli atti non c’è alcuna richiesta di partecipazione ai mercati contadini: se ce ne saranno, verranno valutate. Il controllo sulla merce e sui prodotti va fatto dagli esperti. Il consigliere che evidenzia delle irregolarità deve sporgere denuncia e non si può travisare il compito del sindaco. Non bisogna buttare fango sulle aziende; si facciamo nomi precisi.
L’interrogante sostiene che il sindaco non risponde ai quesiti posti e denuncia il fatto che il primo cittadino ha convocato il comitato di controllo senza la presenza dei consiglieri comunali. Quale è allora l’atteggiamento omertoso il nostro o quello del sindaco ? Poi rivendica il diritto di sapere da dove provengono i prodotti. Di questo non se ne può occupare il consigliere comunale. Di chi è la competenza, non certamente del singolo consigliere. Il sindaco deve assumersi la responsabilità e affermi che i mercati contadini funzionano, se ha fatto i controlli; se non li fatti, li faccia.
Il sindaco conferma che tutto è in regola. Se ci sono disfunzioni il consigliere denunci. Poi nega di aver convocato il comitato; solo incontri di singole aziende per fare una programmazione.
Il consigliere Vito D’Antona ha valutato positiva la proposta fatta dal vice presidente del consiglio comunale di rinvio a lunedì 28 dicembre della seduta, atteso che i gruppi consiliari hanno annunciato impegni per questa sera e per un fatto istituzionale è giusto che la richiesta venga accolta. In subordine ci sono i giorni seguenti utili, martedì o mercoledì prossimi, anche con seduta pomeridiana, e non oltre le feste per il rinvio della seduta.
La maggioranza propone di fissare il rinvio a dopo le feste.
Viene richiesta una sospensione di cinque minuti da parte dei gruppi di maggioranza che viene accolta.
Alla ripresa dei lavori sono presenti sedici consiglieri. Individuato un accordo per la data del rinvio della seduta che è stata fissata per martedì 29 dicembre alle 19.
Il presidente Garaffa rinvia la seduta dopo aver augurato ai consiglieri e alla città un sereno Buon Natale.

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