Il comitato direttivo dela Cgil Ragusa vota il bilancio e l’assemblea generale di ventiquattro elementi

Il direttivo della Cgil di Ragusa

Il comitato direttivo ha votato ieri, con voto unanime, il bilancio di previsione per il 2016. Il parlamentino della Cgil provinciale ha anche dato vita all’assemblea generale, sulla scorta delle indicazioni della conferenza di organizzazione nazionale del settembre scorso a Roma. Il nuovo organismo ( ventiquattro componenti aggiuntivi ai settantacinque del comitato) allarga del 33 per cento il numero del direttivo portandolo a novantanove membri.

La suddivisione di componenti dell’assemblea generale (provenienti dai posti di lavoro) indica il 25 per cento proveniente dallo Spi e il resto dalle altre categorie con questa indicazione: sei dallo Spi e altrettanti dalla Flai, tre dalla F.P., due alla Fillea, e uno ciascuno dalla Flc, Filcams, Fiom, Filctem, Filt, Slc e Fisac. Secondo un principio solidaristico tutte i comparti sono presenti e nessun nome dalla confederazione.
Tra i compiti dell’assemblea generale quelli dell’approvazione del bilancio e dell’elezione degli organi dirigenziali della confederazione.
La prima riunione dell’assemblea generale provinciale sarà convocata a Ragusa, lunedì 18 gennaio.
Giovedì 14 gennaio 2016 a Palermo si terrà la prima assemblea generale regionale allargata alle segretarie provinciali delle singole categorie: una grande iniziativa che vedrà la presenza di oltre 350 persone. La Cgil di Ragusa affronterà a breve il tema della carta dei diritti universali del lavoro, un nuovo statuto delle lavoratrici e dei lavoratori. La consultazione degli iscritti, su questo importante tema, si terrà dal 18 gennaio al 19 marzo 2016. La carta dovrà servire a integrare la legge 300 (statuto dei lavoratori) in tema di diritti, democrazia, contrattazione e principi di rango costituzionale.
Sul piano eminentemente politico sindacale, il segretario generale, Giovanni Avola, ha computo un lungo excursus dell’anno che si sta concludendo definito pesante, difficile per gli attacchi ai diritti, per la perdita di occupazione e per una ripresa fiacca e poco confortante.
Rispetto a questo scenario è stato anche un 2015 ricco di manifestazioni e di proteste, molte delle quali svoltasi in modo unitario con Cisl e Uil. Epigono la festa nazionale del 1° Maggio svoltasi a Pozzallo e la serie di convegni sull’area vasta del Sud Est siciliano.
La legge stabilità appena uscita dalla Camera non è foriera di grandi attese e aspettative per il mondo del lavoro e per il Sud in particolare, senza investimenti pubblici e con un’Italia ingessata all’interno del patto di stabilità imposto dall’UE.
La Regione siciliana è sempre più invischiata nei problemi di bilancio e dagli assetti politici sempre assai precari; per tale ragione commissariata, nei fatti, dal governo centrale che elargisce somme per coprire i buchi di bilancio ma impone regole che il governo regionale mal digerisce, come il taglio degli stipendi ai dirigenti regionali ( l’assurdo di uno ogni nove dipendenti).
Rimangono partite aperte la legge sui liberi consorzi, il piano di utilizzo dei fondi UE 2014/2020, la norma contro indigenza e povertà, gli appalti sui rifiuti e le discariche.
Sulla sanità la rimodulazione della rete ospedaliera è stata pilotata dalle lobby della sanità privata. Nessuna chiusura dei piccoli ospedali. Caldo il fronte aperto con la Versalis, gruppo Eni, venduto per il 70 per cento ad un fondo americano. Il 20 gennaio sciopero unitario generale dei chimici con iniziative locali per questa vicenda che colpirà anche Ragusa. Inaccettabili le scelte dell’Eni il cui contributo nello sfruttamento del petrolio fornisce il 9 per cento del Pil siciliano. Atri ottanta posti sono in pericolo alla Colacem e a rischio quelli della Metra Ragusa.
Bisogna rimettere in sesto una vertenza che parta dallo sviluppo territoriale basato sull’economia ecosostenibile, sulle infrastrutture per valorizzare le eccellenze produttive e le produzioni identificative del territorio.
E sul tema delle infrastrutture la Cgil organizzerà, nella prima decade di febbraio, un convegno a Pozzallo sulla questione del Porto e le sue prospettive. I lavori del direttivo sono stati conclusi da Saverio Piccione, segretario regionale della Cgil Sicilia che ha nei fatti confermato lo stato di crisi in cui vive la regione Sicilia e le proposte dell’organizzazione per dare nuova spinta al rilancio economico e produttivo.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa