Ragusa, bancarotta fraudolenta. Chiesto rinvio a giudizio per imprenditore

Puleio

In esito ad indagini svolte dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Pozzallo, dirette dal sostituto procuratore Francesco Puleio, la Procura della Repubblica di Ragusa ha chiesto al Giudice dell’udienza preliminare il rinvio a giudizio di Giuseppe Geraci, nato a Udine, 53 anni. E’ accusato di bancarotta fraudolenta continuata, per avere, nella qualità di amministratore della cooperativa N.C.S. di Ragusa,

posta in liquidazione coatta amministrativa con decreto dell’Assessore delle attività produttive della Regione Siciliana del 19/10/2012, occultato, dissimulato, distrutto e dissipato, i beni della società, e segnatamente le disponibilità liquide della cooperativa, attraverso prelievi personali di denaro, per contanti e tramite titoli di credito emessi all’ordine “me stesso” privi di alcuna giustificazione, per l’importo di 188.245,28 euro per l’anno 2005; di 179.848,20 euro per l’anno 2006 e di 110.200 euro per l’anno 2007, prelevandole dai conti correnti, intestati alla cooperativa ed accesi presso la Banca Intesa San Paolo, filiale di Ispica;
sottratto, distrutto e falsificato, in tutto o in parte, con lo scopo di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto o di recare pregiudizio ai creditori, i libri o le altre scritture contabili della predetta società, e per averli tenuti in guisa da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari.

Con l’aggravante di aver cagionato ai creditori un danno patrimoniale di rilevante gravità, emergendo, dalle richieste di ammissione al passivo della procedura, passività non inferiori ad 1.248.694,37 euro, oltre agli importi dovuti ai lavoratori.

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