Pozzallo. atti di riscossione del Comune per la tassa rifiuti 2014, l’Ascom ha affidato l’incarico a un legale per impugnarli. Già pronte le notifiche di decine di commercianti

Le prime notifiche che i commercianti stanno inviando

La sezione Ascom di Pozzallo ha attivato le procedure legali per impugnare gli atti di riscossione riferiti agli avvisi di pagamento della tassa rifiuti 2014 emessi dal Comune. “I commercianti e i cittadini della nostra città – dice il presidente sezionale dell’associazione di categoria, Gianluca Manenti – si sono visti recapitare, con qualche settimana di anticipo rispetto al Natale, una inaspettata sorpresa: avvisi con importi in misura superiore talora di dieci volte rispetto a quanto richiesto

dallo stesso Comune per l’anno 2013. Il problema è che a fronte dei tentativi della cittadinanza di ottenere i dovuti chiarimenti dai competenti uffici comunali, la risposta è stata sempre la stessa: si deve pagare. A questo punto, ai malcapitati destinatari delle esose richieste di pagamento non è rimasto altro da fare se non rivolgersi al competente giudice tributario. In particolare, l’Ascom di Pozzallo, associazione alla quale aderisce la gran parte degli imprenditori pozzallesi, ha deciso di incaricare un difensore di fiducia, l’avv. Luisa D’Urso, per impugnare gli atti di riscossione. Sono stati già depositati al’ufficio protocollo del Comune di Pozzallo e di Riscossione Sicilia Spa numerosi ricorsi (ed altri sono in corso di notifica), con i quali sono stati denunziati vizi sia dell’atto di approvazione della Tari, sia delle cartelle di pagamento da ultimo emesse. Inoltre, è stato rilevato che le tariffe Tari sono state approvate dagli uffici comunali, anziché dall’organo consiliare e che le stesse mirano a coprire costi esorbitanti, in quanto ormai da diversi anni il Comune, anziché bandire una gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio, ha proceduto ad affidamenti con procedure negoziate, vietati dal Codice dei contratti e per di più oggetto di continue proroghe, anch’esse contro legge. Le cartelle di pagamento, poi, non contengono indicazioni utili al fine di consentire al contribuente di conoscere in quale delle categorie previste dalla normativa è stato inserito l’immobile occupato, con conseguente possibilità di errori nella classificazione, difficilmente rilevabili. Queste solo alcune delle numerose censure mosse con le impugnazioni. Nei prossimi giorni i ricorsi saranno depositati presso la commissione tributaria provinciale di Ragusa da cui si attendono a breve le prime pronunce sulle domande di sospensione proposte per i casi che hanno fatto registrare le anomalie più eclatanti. Il prelievo richiesto annienterebbe il reddito familiare o l’utile di impresa del commerciante, il quale, per di più, non è stato nemmeno posto in condizione di conoscere preventivamente il notevole esborso a cui sarebbe stato costretto, dato che le tariffe 2014 sono state approvate solo a novembre dello stesso anno”.

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