Il caso Rosa Capuozzo… e altro ancora…………..a cura di Rita Faletti

rosa capuozzo

Il Sindaco penta stellato di Quarto, Rosa Capuozzo, pare in odore di camorra. La signora stamane è stata espulsa dai vertici del Movimento perché inguaiata, ma non indagata, nel business dell’amministrazione dell’acquedotto e della fognatura e per opere abusive nella propria abitazione. Il PD ha attaccato e i 5Stelle, dopo aver gridato al complotto giudiziario e mediatico contro il Movimento,

hanno chiesto al sindaco di dimettersi. La risposta è stata un secco “no”, perché, sostiene l’interessata, lei è stata scelta dai suoi concittadini e il popolo è sovrano. Questa situazione sembra il remake di numerose altre che costellano la storia dell’amministrazione pubblica soprattutto al Sud dove è lecito sospettare di tutti gli eletti, debitori nei confronti di coloro che li hanno sostenuti. E’ la replica all’infinito del voto di scambio. Una ulteriore conferma che i clan criminal-mafiosi sono infiltrati nella politica italiana, in cui il sistema clientelare è un fattore endemico, connaturato alla mentalità di una parte del Paese dove anche solo il pagamento di una semplice bolletta difficilmente prescinde dalla “conoscenza” utile. Se succede a Quarto, figuriamoci a Napoli!Nel capoluogo campano, infatti, la prossima primavera si eleggerà il nuovo sindaco. Corrono per la poltrona De Magistris, il sindaco uscente, Bassolino anche lui ex-sindaco che il PD si rifiuta di sostenere, e Lettieri, un imprenditore di area centro destra, il cui successo, troppo rapido, potrebbe destare qualche dubbio. Già incassata una sconfitta quattro anni fa, quando si era candidato a sindaco di Napoli, Lettieri ora ci riprova e presenta un programma in cui promette lavoro, lavoro, lavoro e sicurezza. Parole d’ordine già sentite e dal sapore vago se non si specifica quali modalità si intendano seguire, in quanto tempo, con quali risorse e, aspetto non secondario, con i favori di chi. Ma questo non si dice. L’amore di Lettieri per la sua città, o per se stesso, gli mette in bocca parole che destano incredulità perfino in un napoletano doc: “Sogno una Napoli con la stessa funzionalità di Milano e in più il mare”. Della serie: l’uccello si adesca col canto. Vedremo. Anche Roma si appresta a votare il suo sindaco. Da caput mundi a capitale della corruzione, del dissesto economico e del degrado ambientale, solo un miracolo potrebbe salvarla. Ignazio Marino non era certamente all’altezza del gravoso incarico, ma non era nemmeno più disonesto dei suoi predecessori. Ma l’onestà non basta, si sa, ci vogliono competenze, esperienza e una squadra di collaboratori capaci. Tutto quello che è mancato e non improbabilmente mancherà anche in futuro. D’altro canto, la politica è purtroppo anche la casa di chi non sa fare niente e non ci ha mai provato e quindi pensa di risolvere i suoi problemi economici entrando in un partito. C’è poi un altro aspetto che ha il suo peso nel contribuire alla buona riuscita di un programma disegnato per gestire la cosa pubblica: la partecipazione e il senso di responsabilità dei cittadini e l’amore per la loro città. Non lo dico per razzismo, ma governare Milano, che sia Giuseppe Sala, o Pierfrancesco Majorino, o Francesca Balzani o Corrado Passera, è un compito “relativamente” semplice. I milanesi, poco propensi per pragmatismo a lasciarsi influenzare da rigidi schemi di partito, non cambiano modo di essere e di pensare chiunque li governi. Milano continuerà nella sua tradizione di forza propulsiva, motore d’innovazione e progresso, la più vitale ed europea delle città italiane. In un’espressione la capitale morale dell’Italia. Per quanto riguarda Roma e Napoli, la realtà è un’altra. Se entrambe sono ridotte come sono, non si possono addebitare le colpe alla sola politica. Una parte di responsabilità è dei cittadini. Di fronte alle varie forme di illegalità, romani e napoletani si sono tappati la bocca, coperti gli occhi e si sono assuefatti ad un sistema basato sullo scambio di favori,la corruttela e il malaffare, talvolta prendendovi parte per interessi personali. Spaccio a cielo aperto in alcuni quartieri, degrado ambientale, stato di abbandono e sporcizia, occupazione abusiva di immobili, sono la conseguenza sì dell’inettitudine dello Stato, ma anche dell’indifferenza della gente. Il degrado sociale si contrasta con buone leggi e una buona scuola, che non vuol dire più assunzioni, ma insegnanti migliori. La degenerazione morale si contrasta con entrambe, con il senso civico, il rispetto di sé e degli altri. Che dire di una città in cui le Forze dell’Ordine che hanno appena catturato un criminale di quartiere sono prese a male parole a spintoni e calci dagli abitanti di quel quartiere? Spettacolo indecente, emblematico della miseria morale e dell’assenza totale della legge. Per non parlare del ribaltamento di valori di chi difende il rapinatore e condanna la vittima della rapina perché si è difesa sparando e qualche volta uccidendo. Qualcuno dovrebbe spiegare chiaramente che se ti introduci in casa altrui con intenzioni non proprio encomiabili, può capitarti di lasciarci la pelle.Episodi come quelli citati e regolamenti di conti tra bande rivali, non evidenziati da una lente d’ingrandimento curiosa di scrutare nei vicoli più nascosti di una città, ma che accadono in pieno giorno con frequenza impressionante, sotto gli occhi dei presenti, reclamano massicce operazioni di bonifica. E’ auspicabile, che Lettieri candidato sindaco di Napoli quanto parla di sicurezza, a questo alluda. Se vincerà, tanti auguri e lasci perdere la funzionalità di Milano.Fa ridere anche come slogan.

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