Preoccupazione a Frigintini. Esche avvelenate per cani, gatti e animali selvatici.

Birillo Frigintini 10.01.16

Bocconi al veleno. Preoccupazione tra i residenti per una nuova ondata di polpette killer. L’ultimo caso mortale riguarda Birillo, un cane mansueto e girovago adorato da molti per la sua tenerezza e giocosità. Domenica mattina è stato ritrovato morto in un campo dopo aver ingoiato un’esca avvelenata lasciata da ignoti. L’odio per gli animali fa arrabbiare molti residenti della popolosa frazione. Purtroppo, un fenomeno sottovalutato non solo rispetto alla crudeltà del gesto ma anche per i rischi legati alla salute pubblica. Queste le ragioni che hanno mosso Irene Maltese, titolare di un ambulatorio veterinario a Frigintini, a far conoscere un fenomeno tanto grave quanto poco considerato.

“Dopo il caso di Birillo, al quale ero particolarmente affezionata, e di altri precedenti casi – afferma Irene Maltese – ho il dovere, come cittadina e come medico veterinario, di denunciare il fenomeno delle esche avvelenate al fine di sensibilizzare le istituzioni e i cittadini. Le istituzioni – prosegue la dottoressa Maltese – potrebbero avviare un adeguato monitoraggio del fenomeno con l’individuazione delle aree di maggiore rischio e, qualora sia necessario, una tempestiva bonifica delle zone interessate; anche i cittadini possono fare molto attraverso le segnalazioni alle forze dell’ordine. E’ importante segnalare il ritrovamento di esche sospette così come è importante segnalare le persone che abbandonano per terra cibo. In ogni caso è buona regola evitare il contatto con bocconi sospetti”.

“Le esche, sotto forma di polpette, prosciutto arrotolato o di salsicciotti – conclude Irene Maltese – sono usate da gente senza scrupoli per arginare il fenomeno del randagismo o più semplicemente per odio verso gli animali. I veleni adoperati, per questo genere di esche, sono elementi di facile reperimento come il lannate, gli organofosforici, i diserbanti, i topicidi. Tutte sostanze altamente tossiche che, in pochi minuti, provocano negli animali tremori, convulsioni ed infine l’atroce morte. Nella maggior parte dei casi, nemmeno un intervento tempestivo può salvare la vita all’animale. Molti cittadini, oltre ad essere preoccupati per i loro animali domestici, sono preoccupati per i bambini che potrebbero accidentalmente ingerire o sfiorare esche velenose con gravi conseguenze”.

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