Fondi Pac. Continua il tam-tam tra i consiglieri comunali del Pd e il sindaco di Modica

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Continua lo scontro tra l’opposizione consiliare e il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, sui fondi Pac. Quest’ultimo poche ore fa aveva replicato alle accuse dei consiglieri del Pd, Michele Colombo e Andrea Caruso, che avevano denunciato l’ipotesi di perdita dei fondi, assicurando che l’amministrazione comunale sta lavorando attentamente sul questo fronte. I Fondi Pac(Piano di azione per la coesione) sono risorse che servono per garantire servizi ai soggetti più deboli, come i giovani e gli anziani non autosufficienti. “Siamo molto sollevati dall’apprendere che il sindaco di Modica – incalzano Colombo e Caruso –

oggi ci confermi “che gli uffici stanno lavorando a pieno regime, in costante contatto con gli altri enti, monitorando quotidianamente ogni fase dei progetti, per non rischiare di perdere i fondi Pac”. Sollevati in primo luogo per la rassicurazione in sé, che si è finalmente degnato di darci, e in secondo luogo perché ha avuto il buon senso di ammettere quanto era fondato il nostro allarme sulla questione, facendo improvvisamente dieci passi indietro rispetto al suo primo comunicato, con cui ci aveva accusato di “inventare storielle”.

Se nel merito apprendiamo, con preoccupazione tutt’altro che sopita, che è stata convocata la conferenza dei sindaci per verificare l’iter da attuare nell’immediato perché oltre 1,8 milioni di euro non finiscano in fumo, d’altro canto non possiamo fare a meno di fargli notare le contraddizioni – che forse lui spera sempre passino inosservate e impunite – rispetto alle dichiarazioni con cui ci rassicurava sul fatto che fosse semplicemente “tutto fatto”, “tutto a posto”.

E lo facciamo tornando a rivolgerci a lui anche – ebbene sì – attraverso gli organi di stampa, nonostante lui insista nel consigliarci che dovremmo piuttosto scegliere la via del confronto diretto con lui e con gli uffici. Rispetto a questo, gli diciamo: ognuno, caro sindaco, pensi a fare bene il suo mestiere, e il nostro quello di vigilare sul suo operato, esaminando gli atti prodotti (o, come in questo caso, non prodotti) dalla sua amministrazione e di portarne all’attenzione dell’opinione pubblica le eventuali anomalie. Il suo, dovrebbe essere quello di primo cittadino responsabile di dare alla città risposte chiare e veritiere sulle questioni di interesse generale, e di condurre i suoi atti a termine, con la speranza che una volta fuoriuscito da Palazzo San Domenico non si debba parlare a lungo del suo modo di amministrare.

Continuando ad operare nel nostro ruolo di opposizione, chiediamo dunque formalmente al sindaco di venire a relazionare sul punto al primo consiglio comunale utile, in presenza dei funzionari da lui incaricati di seguire i progetti”.

 

 

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