“La maggioranza pentastellata non si fida del proprio sindaco. E’ ciò che si può desumere dalla decisione, da parte dei Consiglieri, di rinunciare alla decurtazione del 30% sugli emolumenti”. E’ la posizione del Laboratorio politico 2.0 Ragusa, per voce dell’intero direttivo. “Ciò che è stato motivo di vanto e di autopromozione – continuano – oggi diventa una nuova ragione per soffiare sul fuoco della polemica interna tra maggioranza e Amministrazione.
In Consiglieri del M5S sanno che se continuassero a far gestire il denaro che loro vogliono risparmiare dall’assessorato al Bilancio, alla fine, non sarebbero mai né padroni delle scelte economiche né reali artefici di qualsiasi progetto vogliano portare a termine. In fin dei conti sarebbe sempre il sindaco Piccitto, o un suo diretto delegato, a tagliare il nastro di qualsiasi opera pubblica. Sarebbe sempre e solo il primo cittadino a beneficiare del risultato. Ecco, in una compagine colma di attriti, poter vantare di aver fatto qualcosa diventa punto decisivo per mantenere le promesse con l’elettorato. A quel punto elettorato di chi? Del sindaco? Degli consiglieri che puntano alla rielezione”.
“Evidentemente – aggiungono – meglio farsi dare direttamente il contante e decidere per conto proprio sul da farsi, magari con l’escamotage del forum online, della pagina Facebook, della ‘rete’ insomma. Ma così, si sfugge al controllo del ‘pubblico’, e si potrebbe disporre di quelle somme in totale libertà. Quasi 30mila euro per farci qualsiasi cosa, certo. Ma a vantaggio di chi? Almeno, se quel denaro restasse nel bilancio comunale sarebbe soggetto a bandi e regolamenti”.
“Ed allora – concludono – ecco la verità: i Consiglieri non si fidano dell’amministrazione comunale, pensano che prima o poi quei soldi verrebbero spalmati dove necessario, a scapito delle loro volontà. Ma ciò che non capiamo e su cui vorremmo dei chiarimenti è: è possibile chiedere in restituzione il pregresso su somme già spese? Secondo noi no, in nessun modo”.