LE STATUE DELLA VERGOGNA…….A CURA DI RITA FALETTI

palazzo chigi

Il meretricio è un’arte se praticato da professioniste/i esperte/i. Purtroppo per noi, però, chi sta a Palazzo Chigi riesce a fare cilecca anche in questo; se, in aggiunta, c’è di mezzo l’arte, beh, è meglio stendere un velo pietoso. E di velo si è trattato.

Ieri, per l’appunto, il premier iraniano Rohani, incontrando Renzi al Museo Capitolino, si sarà chiesto se le quattro scatole bianche che nascondevano alla vista altrettante preziose statue romane di duemila anni fa, fossero il segno di un restauro non ancora ultimato. Questi italiani sempre fuori tempo, avrà pensato. E invece no. Rivelando grande sensibilità, quelli del Cerimoniale si erano preoccupati di celare le nudità delle statue perché avrebbero potuto offendere l’importante ospite di fede islamica. Quando si dice che non c’è limite all’idiozia. E, in questo caso, neanche alla mancanza di dignità e al servilismo, quest’ultimo si’ un’arte di cui siamo maestri. I commenti, tra lo scandalizzato e l’ironico di molti Paesi europei, hanno avuto una risposta immediata da parte del Governo che ha dichiarato che dell’iniziativa non era al corrente. La toppa è peggio del buco. Avesse almeno detto la verità, cioè che i veli valevano bene i 17 miliardi di euro destinati dall’Iran alle imprese italiane che parteciperanno ai lavori di ricostruzione in quel Paese. Che è stato il vero motivo della visita di Rohani in Italia. Figurarsi che interesse poteva avere il premier iraniano alle nostre statue. Che fossero nude o “vestite”, poco la cosa avrebbe influito sulle ragioni del business. E invece, il Governo, sempre pronto a mettersi a 45 gradi davanti all’islam, e a nascondersi dietro un dito, prima ha impacchettato le statue, poi, con la consueta falsità dei politici di bassa lega, ha detto di non saperne nulla. E bravi Renzi e Franceschini! Ma che razza di premier e di ministro della cultura abbiamo? Gente che invece di vergognarsi dello stato di degrado dell’Italia, si vergogna  di mostrare l’unica cosa che tutto il mondo ci invidia. Almeno si assumano il coraggio delle loro azioni e chiedano scusa agli italiani, imbarazzati per l’ennesima brutta figura. Per fortuna, a sollevarci lo spirito e a ridarci un po’ di dignità, è stato Papa Francesco, che ha accolto con il solito garbo e la solita umiltà Rohani, senza punto preoccuparsi di “velare” i dipinti ritenuti “impropri” dalla religione islamica. E Rohani, che da arabo doc è perspicace, ha chiesto a Bergoglio di pregare per lui. E forse del Papa avrà anche pensato “questo è un uomo.”

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