Stipendi. I circa 500 operatori ecologici del ragusano in stato di agitazione

Giovanni Lattuca

Lo scorso 19 gennaio la Cgil aveva denunciato lo stato di malessere che stavano vivendo i circa 500 operatori ecologici della provincia di Ragusa, a causa della mancata erogazione degli emolumenti e la forte sofferenza delle Imprese ecologiche che, ad oggi, non possono far fronte al pagamento delle spettanze nei confronti dei lavoratori e nei confronti dei fornitori. Ritardi dovuti dalla maggior parte dei Comuni , perchè impossibilitati ad emettere i relativi mandati di pagamento a causa delle Tesorerie comunali chiuse. Ad eccezione di qualche comune (Ragusa, Comiso, S. Croce Camerina), ad oggi, 2/3 dei cantieri della provincia di Ragusa,

non hanno ancora effettuato i relativi pagamenti delle retribuzioni del mese di dicembre 2015, dove le uniche forti criticità si registrano nei cantieri di Pozzallo ( 4 mesi di arretrati) e di Modica ( 3 mesi di arretrati).
Visto che, a breve maturerà un’altra mensilità (gennaio 2016) e che in moltissimi cantieri, di giorno in giorno aumenta il malcontento dei lavoratori, sono possibili proteste eclatanti con forte rischio di ordine pubblico. “A partire dalla prossima settimana – dice Giovanni Lattuca, segretario della Cgil – in molti cantieri saranno effettuate le assemblee. Visto che, ad oggi, non abbiamo ricevuto nessun riscontro, su mandato di tutti gli operatori ecologici, proclamiamo formalmente lo stato di agitazione di tutto il comparto provinciale, riservandoci di adottare tutti gli strumenti utili necessari previsti dalla normativa vigente, non escludendo uno sciopero generale, al fine di far cessare questa incresciosa e vergognosa situazione, che oramai si trascina da moltissime settimane”.

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