Il Consigliere Comunale del Pd di Modica Ivana Castello, raccogliendo la segnalazione dello scrittore e giornalista siciliano Mario Grasso ha visitato il terzo piano del Palazzo degli Studi di Corso Umberto, per esaminare lo stato dei luoghi. “La segnalazione è risultata veritiera. Ho potuto constatare che lo stato della struttura, col passar degli anni e l’incuria, è peggiorato.
Gli intonaci – dice la Castello – si vanno scrostando e cadono; su talune pareti sono visibili macchie d’umido; alcuni piedritti a colonna si sono indeboliti per infiltrazioni e per mancanza della necessaria manutenzione; parte dei pavimenti è disseminata di escrementi di volatili, in particolare di colombi; i mobili, accatastati in varie stanze, sono ormai inservibili; talune finestre e taluni ingressi sono chiusi con tavolame raccogliticcio sorretto mediante lastre di marmo asportate da mobili e pavimenti; alcuni davanzali sono invasi da erbe e cespugli; molte delle porte interne sono aperte a bandiera; da alcuni soffitti si sono staccate parti delle volte, lasciando scoperta la sovrastante struttura in legno; talune pareti si sono, probabilmente, indebolite; i pavimenti sono da svellere e sostituire, anche per rimediare all’umidità che è penetrata dall’esterno; in una o due stanze sono evidenti accumuli di precedenti demolizioni; alcune parti di pavimento sono divelte.
Se continua l’incuria, che si alimenta anche di spese inutili, attenzioni verso esigenze frivole o interventi da mostrare per far consenso, questa parte del patrimonio andrà perdendosi”. Ivana Castello chiede se è prevista qualche iniziativa per definire gli interventi indispensabili per ripristinare l’immobile, a quanto ammontano i lavori, dove sono depositati gli atti ufficiali di tale progetto, sempre che esistano, se si è proveduti a presentare una eventuale richiesta di finanziamento alla Regione, allo Stato o alla Unione Europea, per acquisire i fondi necessari che, com’è noto, normalmente li acquisiscono anche i privati e infine se, non esiste alcuna iniziativa, non ritiene che sia opportuno dare ordine agli uffici competenti perché ciò sia fatto al più presto.