Il futuro del “Verga” di Modica. Piero Covato sbotta contro il preside

piero covato

“Sono rimasto senza parole nel leggere la replica del preside dell’Istituto Archimede alla mia proposta riguardante il futuro del “Verga”. Una reazione scomposta, immotivata, fuori dalle righe. Una reazione che travalica il semplice scambio di idee/proposte ma che mira solamente a colpire la mia persona facendosi scudo con affermazioni senza senso”. Il consigliere comunale, Piero Covato, attaccato e contestato per le sue precedenti considerazioni sul futuro dell’Istituto “Giovanni Verga” di Modica, accetta il dibattito civile, lo scambio di opinioni, anche l’ironia.

“Non accetto le offese personali. Voglio informare il preside che io ho completato il mio percorso universitario con una tesi sull’Istruzione Tecnica a Modica con particolare riferimento all’Istituto Tecnico Archimede, relatore il professor Giuseppe Barone. Sarà mia cura inviargli una copia della tesi.
Il dirigenter vede attacchi e complotti degni della Guerra Fredda, un “deus ex machina” che manovra docenti e alunni per il solo scopo di insidiare la sua fortezza. Non si rassegna all’idea che gli studenti possono avere, già a questa età, proprie idee. Ci deve essere per forza il complottista che tiene riunioni segrete, in stile massoneria, con gli alunni in modo da inculcare loro la voglia di conquista dell’ITC Archimede. Preside, non stiamo giocando a Risiko, l’obiettivo non è conquistare l’Archimede. L’obiettivo, che sono sicuro è lo stesso del suo, è quello di formare i ragazzi per affrontare la vita.

Qual è la confusione che faccio tra il mio ruolo di dipendente del “Verga” e quello di consigliere comunale? Lei vede come due cose inconciliabili? Mi spieghi perché caro preside, se può senza offendere.

Per fortuna il 27 gennaio l’Assessorato Regionale all’Istruzione ha messo la parola fine ad ogni sterile polemica, decretando l’accorpamento per l’anno scolastico 2016-2017 dell’ ITG del Verga con l’Archimede. Preside, adesso è convinto che il “grande burattinaio” che ce l’ha tanto con l’Archimede abbia messo lo zampino anche in questa decisione?

Il lavoro intellettuale eleva la persona per essere liberi, di pensare e di agire. La collaborazione tra istituzione pubbliche è necessaria per il bene della città e de suoi concittadini “servono ponti e non muri”.

Caro Preside, prendiamola con un sorriso, abbiamo tutti la responsabilità del futuro dei nostri ragazzi. Non sciupiamo il tempo per scrivere sermoni pieni di attacchi da querela. E se le farà piacere ci prenderemo anche un caffè insieme per discutere di qualsiasi cosa lei vorrà”.

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