IL GIORNO DEL RICORDO SENZA RICORDO A RAGUSA – CHIAVOLA (RAGUSA IN MOVIMENTO): “ANCHE QUEST’ANNO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE HA DIMENTICATO L’APPUNTAMENTO”

Mario Chiavola alla foiba di Basovizza

Il Giorno del ricordo, istituito nel 2004, è tra le solennità civili nazionali quella di cui è stata meno sottolineata la valenza. A tal proposito basti considerare che il silenzio della strage negata, imposto nel corso degli anni, ha portato al risultato che soltanto il 43% degli italiani sa cosa siano le foibe e i suoi martiri ed appena il 22% conosce il significato dell’esodo dei 350.000 istriani, giuliani e dalmati (tutti italiani), costretti a lasciare le proprie case e i propri averi e fuggire per timore di essere infoibati.

Questa parte di storia è tuttora negata in parecchi libri di testo rivolti alle scuole e nei manuali storici”. A sottolinearlo è il presidente dell’associazione “Ragusa in movimento”, Mario Chiavola, a 24 ore dal Giorno del ricordo che ricorre domani 10 febbraio. “L’amministrazione della nostra città, anche quest’anno – afferma Chiavola – ha ritenuto opportuno, non si sa bene per quale motivo, evitare di promuovere qualsiasi appuntamento di riflessione rispetto a un evento storico, o meglio potremmo definirla una tragedia storica, che merita la nostra massima attenzione. Negli anni scorsi, come associazione, abbiamo promosso degli appuntamenti per creare delle occasioni di riflessione che, nel loro piccolo, hanno riscosso un certo interesse. Aspettavamo che quest’anno l’Amministrazione comunale si intestasse l’onere di dare vita a un qualsiasi momento di approfondimento sulla delicata tematica. E invece, anche stavolta, niente. Speriamo che la sensibilità dei ragusani possa essere maggiore di quella di un’Amministrazione che, evidentemente, non ritiene opportuno fornire il giusto valore a ricorrenze del genere”. Chiavola, tra l’altro, negli anni scorsi ha avuto modo di visitare alcune delle foibe, come quella di Basovizza, a Trieste, definita monumento nazionale. Un modo per commemorare e rivivere le pagine più tristi della nostra storia recente.

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