Ispica, Stornello su Royalities: M5S si condanna all’autoisolamento. Dipasquale coraggioso

gianni-stornello 2014

Con la mancata approvazione dell’emendamento Dipasquale sulla partecipazione dei comuni iblei alla ripartizione delle royalities petrolifere, l’Assemblea regionale siciliana pratica una politica di retroguardia. Lo afferma il capogruppo del Partito democratico nel Consiglio comunale di Ispica, Gianni Stornello.

“L’Assemblea regionale siciliana – dichiara Stornello – ha perso un’occasione per avere un sussulto di orgoglio e ha preferito restare in un’aurea mediocrità fatta di campanili ed egoismi municipali di corto respiro. Il Comune di Ragusa e l’establishment grillino siciliano si renderanno conto che la loro è stata una battaglia di retroguardia e di autoisolamento. Con quale faccia i parlamentari 5stelle si presenteranno nei nostri territori? E con quale coerenza vanno predicando il “no” alle estrazioni petrolifere, quando di esse rivendicano i proventi, tutti i proventi, fino all’ultimo centesimo. Il sindaco di Ragusa sa che se altri sindaci, in passato, avessero fatto il suo ragionamento la sua città oggi non rientrerebbe nel sito Unesco del tardo-barocco in Val di Noto? Quanto avvenuto oggi all’Ars non potrà non avere conseguenze politiche. Perché è chiaro che anche settori della maggioranza hanno remato contro con un occhio al proprio tornaconto elettorale. A Nello Dipasquale – dichiara il capogruppo del Pd di Ispica – va dato ampio merito di avere combattuto una strenua e coraggiosa battaglia anche a costo di essere impopolare nella sua città, ma per affermare un principio sacrosanto: è un territorio che è oggetto dei danni delle estrazioni, è lo stesso territorio che deve averne il ristoro in nome della logica del sistema. Che vince sempre, anche se nell’immediato ti fa perdere qualcosa. Mi viene in mente il Porto di Pozzallo, oggi ridotto a mendicare un posto di rilievo nel panorama completamente rivoluzionato della portualità europea: se dieci anni fa avesse fatto sistema con Catania, oggi sarebbe la punta di diamante della portualità nel centro del Mediterraneo. La politica miope, che non sa guardare oltre il proprio naso, crea danni irreparabili, oltre che a se stessa e a chi la pratica, anche al territorio che suo malgrado la subisce”.

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