“Mamma li Turchi” ….…. di Rita Faletti

Merkel trifft Obama erneut Ende Juni in Washington

Cedere ai ricatti delle minoranze è pratica collaudata in Italia, ma che la teutonica Merkel si faccia dettare dai turchi i termini di un accordo sull’immigrazione, stupisce e impensierisce.In una Europa, divisa su tutto, reticente e indisponibile ad offrire condizioni di vita dignitose alle centinaia di migranti affollati ai suoi confini esterni,

la Cancelliera ritiene la cooperazione con Erdogan l’unica strada possibile per risolvere il problema dei rifugiati. L’accoglienza,all’improvviso, è diventata il punto di forza della sua politica all’interno dell’Unione da quando, superate le opposizioni, ha convinto i tedeschi a seguirla sulla via della solidarietà. Sfidandoil difficile compitodi introdurre nel corpo sociale del Paese persone provenienti da culture profondamente diverse, la Merkel, con tempismo e lungimiranza da statista, ha dato l’esempio aprendo le porte ai siriani e assicurandosi, così, il privilegio di scegliere i “migliori”. Ingiuste le critiche, visti anche il fallimento del piano di distribuzione delle quote a ciascun Paese e la totale mancanza di una strategia comune. Per questo, ancora una volta, Merkel ha deciso per tutti e ha promesso tre miliardi alla Turchia in cambio del mantenimentodei migranti ammassatinei campi di accoglienza al confine turco siriano e di quelli arrivati precedentemente; in tutto, ben due milioni di persone. Con un’Europa vittima della sopravvalutazione di sé, della propria ipocrisia e dei propri egoismi, la mano tesa di Erdogan è parsa oggi l’unica soluzione possibile. Domani, potrebbe rivelarsi un boomerang.Venendo all’accordo, per ora si trattadi una bozza che i premier europei esamineranno prima dell’approvazione finaleprevista tra una decina di giorni. Il clima è teso e già Austria, Polonia, Slovenia e Ungheria avvertono che non firmeranno; così la Gran Bretagna.Il contenuto prevede uno scambio tra migranti irregolari e rifugiati siriani. Questi ultimi passerebbero in Europa in modo organizzato e regolato, mentre gli irregolari arrivati in Grecia, verrebbero rimandati in Turchia qualora la richiesta di asilo fosse respinta. Quali i vantaggi per l’Unione? L’arresto del flusso migratorio proveniente dal Medio Oriente lungo la rotta dei Balcani e, insieme, la disincentivazione della migrazione economica che arriva via mare.Erdogan in cambio, chiede venti miliardi di euro, un programma più snello per i visti di ingresso in Europa dei cittadini turchi e…l’ingressonella UE.Quanto è bastato al primo ministro Ahmed Davutoghe per lasciare Bruxelles con la carta vincente in tasca. La richiesta eccessiva dei venti miliardi è stata ridimensionata a sei, compresi i tre precedenti, proprio come si fa nei loro bazaar.La questione dell’ingresso della Turchia in Europa, rimane, invece, un capitolo aperto. Paese lontano da noi per cultura e mentalità, la Turchia di oggi non è quella di Ataturk, il generale che dopo la caduta dell’impero ottomano aveva impresso una svolta democratica al Paese avvicinandolo all’Occidente. Con Erdogan il Paeseha subito un’involuzione sul piano delle libertà e dei diritti umani, come dimostrano i violenti attacchi alla stampa di opposizione, il commissariamento nottetempo di giornali come “Zaman”, la carcerazione dei dissidenti, l’islamizzazione di ogni settore della società. Per non dimenticare la pena di morte. L’Europa è giunta a un tal punto di debolezzada doversi fidare di chi ha sterminato un popolo intero, gli Armeni, e continua a negare vergognosamente di averlo fatto? E che dire delle persecuzioni dei Curdi? Chi governa con il pugno di ferro quando gli comoda, che probabilità ha di essere un alleato leale? E siamo sicuri che i sei miliardi serviranno davvero a fare rispettare gli standard umanitari dell’ accoglienza? Ci fidiamo di chi ha dato la cittadinanza a tanti siriani solo per motivi elettorali? Di chi permette la vendita di passaporti falsi a chiunque possa permettersi di sborsare mille euro? E i salvagenti venduti nelle bancarelle ai migranti sotto gli occhi indifferenti della polizia. I ministri dell’Unione Europea fingono di non sapere che la guerra civile siriana è iniziata quando i servizi segreti turchihanno appoggiato i sunniti di Bashar al Assad? Come mai non sanzionano la Turchia, mentre non hanno esitato a farlo nei confronti della Russia? Ma certo. Quella volta c’era lo zampino di Obama che aveva interesse a colpire e isolare economicamente il vecchio rivale servendosi dell’Europa. Questa volta Obama e Putin sono alleati nella guerra all’Isis e la Turchia che fa parte della Nato,dispone di un esercito secondo solo a quello statunitense. Favorevole anche Renzi il quale ha sentenziato che l’ingresso dei turchi nell’Unione è indispensabile alla stabilizzazione del Mediterraneo. Ha chiesto però che nell’accordo sia sottolineata la necessità di preservare la libertà di stampa.Proprio lui, il primo che metterebbe la museruola a chi lo critica!

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