IL FUTURO DEL CORFILAC RAGUSA A RISCHIO, LETTERA APERTA DELL’ON. ORAZIO RAGUSA AGLI ASSESSORI REGIONALI BACCEI E CRACOLICI

CORFILAC

Il Corfilac di Ragusa è stato ammesso alla partecipazione dei bandi che la Regione emanerà nei prossimi mesi. Il tutto per l’ammontare complessivo di 1,1 milioni di euro. Dovrebbe trattarsi della strada individuata per risolvere le gravi scoperture di bilancio con cui il Consorzio per la ricerca della filiera lattiero casearia fa i conti da qualche mese a questa parte. Invitiamo la Regione ad accelerare le procedure affinché questo percorso si concretizzi in tempi rapidi”.

E’ questo il contenuto della lettera aperta che l’on. Orazio Ragusa ha indirizzato all’assessore regionale all’Economia Alessandro Baccei e all’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici avente a oggetto proprio il futuro del Corfilac. “Tutto ciò – aggiunge l’on. Ragusa – per risolvere i vari problemi che si stanno registrando in seno all’ente consortile e per fare proseguire l’attività di certificazione a sostegno delle aziende agricole del territorio. E se non dovesse essere possibile praticare questa strada dei bandi, si rimetta di nuovo mano alla materia con l’intenzione di definire una soluzione che possa essere davvero sostenibile per non frapporre ulteriore tempo in mezzo rispetto a una situazione di emergenza che, altrimenti, rischia di esplodere in tutta la sua criticità”. L’on. Ragusa coglie, altresì, l’occasione per formulare una valutazione a più ampio ventaglio di tutte le problematiche che riguardano il comparto agricolo della terra iblea. Con l’obiettivo di creare le condizioni per formare un quadro univoco. “E’ chiaro che il Corfilac – continua il parlamentare – potrebbe inserirsi nel sistema di un percorso più complessivo che riguardi da vicino tutte le occasioni per il rilancio del comparto create per il territorio ibleo. Mi chiedo, ad esempio, che fine abbia fatto il centro di ricerca di contrada Perciata nel Vittoriese oppure quale il percorso che sta seguendo l’Asca di Ispica. Non se n’è più saputo niente e sarebbe opportuno sfruttare le risorse, il know how e le attrezzature di queste realtà, magari unendole al Corfilac, per creare davvero un polo di ricerca destinato a valorizzare le eccellenze del comparto nell’area iblea. Questa, naturalmente, è solo una ipotesi da valutare. Ma non c’è tempo da perdere. Perché il rischio di dovere fare i conti con l’emergenza Corfilac è dietro le porte. E la deputazione regionale dell’area iblea è chiamata a farsi avanti in maniera compatta con la propria autorevolezza allo scopo di evitare dolorose soppressioni

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