Ispica. Sarà presentato mercoledi il libro “Vita da richiamato 1915-1918 di Vincenzo Melfi”

una pagina del diario

Si terrà mercoledì alle 17.30 nell’Aula Magna dell’Istituto d’Istruzione Superiore “G. Curcio” di Ispica la presentazione del libro “Vita da richiamato 1915-1918 di Vincenzo Melfi” , a cura di Giorgio Gregni, edito a Roma dalla casa editrice Vecchiarelli. Un diario intenso e appassionante scritto da Vincenzo Melfi durante la prima guerra mondiale alla quale ha partecipato come soldato nella zona di Cadore richiamato alle armi all’età di 37 anni e già padre di quattro figli.

Ritrovato dai nipoti il diario è stato trascritto e analizzato dal dottor Giorgio Gregni, esperto in archivistica e biblioteconomia. La prefazione è stata curata dal professore Piero Innocenti, già professore dell’ Università della Tuscia di Viterbo e di diverse università italiane.
All’incontro interverranno Pierenzo Muraglie, sindaco di Ispica; Luigi Blanco, presidente dell’Associazione Culturale “Le Muse” che farà un’analisi linguistico –letteraria del diario; Giorgio Gregni, curatore del volume che si soffermerà sulla metodologia operativa e di redazione utilizzata; Piero Innocenti, già professore Università della Tuscia di Viterbo, il cui intervento avrà come leitmotiv “Cento anni dopo Vincenzo Melfi e le sue memorie dal fronte”; Francesco Fronte, presidente della Società Ispicese di Storia Patria e socio onorario della società Garibaldi che relazionerà su “Ispica e la prima guerra mondiale” e sull’impegno di Vincenzo Melfi per la società “Garibaldi”. Modererà l’incontro la giornalista Giuseppina Franzò.
“Quando si raccontano i fatti della grande storia, i fatti in cui i popoli, i governanti e le nazioni sono protagonisti, gli eventi che hanno sconvolto il mondo e lo hanno ridisegnato – scrive Giorgio Gregni – ci si dimentica che i grandi numeri sono la somma dei piccoli. Dietro a ogni esercito, plotone, battaglione, c’è il singolo soldato, il singolo uomo che è attore e protagonista della storia della sua vita. Una storia, che, come filo s’intreccia a tante altre per formare il tessuto dei grandi eventi. Ho curato il diario con grande passione come conservatore dei beni culturali specializzato in archivi e biblioteche; era importante che questo documento lasciasse una traccia della sua storia sia per la famiglia Melfi che ha conservato il diario per quasi un secolo sia per la comunità ispicese che ha sofferto durante la Grande Guerra”. L’appuntamento culturale è patrocinato dall’Associazione Culturale “Le Muse”, dal Comune di Ispica, dalla Società Operaria “G. Garibaldi” e dalla Società Ispicese di Storia Patria.

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