Pozzallo. 630 migranti, 5 gommoni salpati nello stesso momento dalla Libia, 2 i fermati al momento, ma le indagini della Polizia sono ancora in corso.

sbarco

La Polizia ha avuto modo di constatare che anche questa volta i migranti sono salpati nello stesso momento a bordo di 5 gommoni e gli scafisti si sono “arruolati” tra le fila degli organizzatori libici per non pagare il viaggio o per poche centinaia di dollari. Le indagini hanno permesso di sottoporre a Fermo di Polizia Giudiziaria due senegalesi:Mohamed Sene , 24 enne e Cheik Sene, 29 enne ma sono in corso complesse indagini per individuare gli scafisti degli altri gommoni.

I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti provenienti da diversi paesi del centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo nelle prime ore per essere visitati, identificati e subito trasferiti in altri centri.

MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE

Alle ore 12:30 di martedì  su disposizione dell’MIRCC di Roma l’unità navale militare battente bandiera tedesca “FRANKFURT”  convergeva verso le coordinate indicate al fine di prestare soccorso ad un gommone con a bordo 105 migranti richiedenti soccorso. L’unità in parola avvistava otticamente la predetta imbarcazione ed alle successive ore 12:43 iniziava le operazioni di soccorso.  I militari accertavano che a bordo del presente gommone erano presenti nr. 92 migranti uomini e 13 donne di varie nazionalità. Successivamente la nave militare soccorreva altri 4 gommoni poco distanti dal primo evento segnalato.
Tutte e 615 persone, venivano trasportate presso il porto di Pozzallo ove giungevano intorno alle ore 14:00 del 16.03.2016. Dopo le operazioni sanitarie di rito, iniziavano le operazioni di sbarco al cui termine i migranti venivano ospitati presso il locale Hotspot.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

La Polizia di Stato ha dovuto gestire questo nuovo arrivo e contemporaneamente le nuove partenze verso altri centri degli ospiti sbarcati in precedenza, in quanto bisognava fare posto agli altri appena arrivati e magari di prossimo arrivo.
Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 80 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati i migranti approdati e gli uomini della Polizia di Stato.

LE INDAGINI

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia Costiera, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno parzialmente concluso le indagini dopo 14 ore dall’arrivo in banchina dei migranti.
Le attività investigative hanno permesso di appurare che tutti e 630 migranti sono partiti insieme dalle coste libiche e poco prima della partenza erano tutti all’interno di un grande capannone vigilati dai libici armati di pistole.
I migranti hanno pagato mediamente 800 dollari solo per il viaggio, il resto lo avevano pagato prima per raggiungere la Libia e per la permanenza nei capannoni.
Dopo poche ore dall’arrivo della nave soccorritrice la Polizia ha verbalizzato le dichiarazioni di alcuni migranti e grazie alla sinergia ormai creata con il team di interpreti è stato possibile appurare le responsabilità di due scafisti che hanno condotto i gommoni e tenuto la rotta.
Sono tutt’ora in corso le indagini per risalire all’identità degli altri scafisti responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Alcuni testimoni sono stati in grado di riferire in ordine all’identità di più scafisti anche se presenti in gommoni diversi, stante il fatto che sono salpati tutti insieme dalla stessa spiaggia.

LA CATTURA

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

Nel 2016 sono 34 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

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