Scicli, una città per i bambini. Si ripulisce la bambinopoli del Villaggio Jungi

Bambinopoli Jungi - vista parziale

Si svolto questa mattina l’incontro fra i cittadini interessati al ripristino della bambinopoli di Jungi, gravemente ammalorata e in stato di abbandono. Muniti di guanti e sacchi, per prima cosa hanno proceduto alla pulizia dei luoghi asportando i rifiuti,

anche purtroppo se la presenza di erbe infestanti continuerà a dare il senso di trascuratezza patito da quello che era un luogo di gioco per i bambini più piccoli e di svago per le giovani mamme. “Ho lanciato un post su un social dove parlavo del grave abbandono della bambinopoli e dal riscontro immediato che esso ha ottenuto è stato subito chiaro che l’argomento stava a cuore a molti cittadini”, così Alessia Gambuzza, che prosegue: “tenendo conto che si tratta di giochi che debbono essere installati e mantenuti secondo precise norme di sicurezza, ho contattato i costruttori che si sono messi a disposizione per effettuare un sopralluogo gratuito al fine di accertare i ricambi necessari per il ripristino. Per facilitare il compito ho provveduto a inviare loro alcune fotografie”. IRipulire e sistemare le bambinopoli però non basterà, poiché sarà necessario coinvolgere le Scuole, anche materne, con iniziative che facciano comprendere ai bambini come questi spazi non siano di nessuno, ma appartengano a tutti e principalmente a loro. Inoltre, dopo l’auspicabile ripristino, sarà necessario favorire la presa in carico della manutenzione da parte di una Associazione di Cittadini, secondo quei dettami della Partecipazione Popolare Strutturata dei quali tanto si parla in questi giorni e che attendono di essere accolti nello Statuto Comunale di Scicli. L’incontro si è concluso con la sottoscrizione, da parte dei presenti, di una petizione che verrà inoltrata al governo della Città Oltre a Il Blog di Scicli, presenti le Associazioni StartScicli, Per Scicli e Primo Maggio(quest’ultima sempre in prima fila per le esigenze del Villaggio Jungi). Chiunque voglia sottoscrivere la petizione può contattare l’organizzatrice dell’evento via Facebook.

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