Laboratorio 2.0 Ragusa, L’Assessore “intoccabile”, bacchettato pubblicamente anche dai consiglieri del suo stesso movimento

direttivo

Siamo molto preoccupati, rammaricati e sbalorditi per il vortice in cui è caduto il Consiglio Comunale e l’amministrazione Piccitto, un punto di non ritorno pericoloso, in cui gli stessi protagonisti hanno perso la trama. Un assessore al Bilancio che, affermano dal direttivo del Lab. 2.0 Ragusa, dopo aver incassato ben due rilievi della Corte dei Conti in appena una settimana e per cui ostenta giustificazioni paradossali, viene smentito e sfiduciato pubblicamente, in Consiglio comunale,

da un attacco politico, profondo e sottile, dal consigliere Leggio (del suo stesso movimento), che ieri in Aula ha trovato il coraggio di dirgli che “il tempo è scaduto”, chiedendo chiarezza, in primis, al sindaco. Una maggioranza che oggi appare sgretolata e dilaniata, nonostante le goffe e maldestre difese di qualcuno che addirittura incolpa l’opposizione; una maggioranza che appare del tutto incapace di andare avanti, ormai sola e senza più alleati. Sono morti di tatticismo, loro, i grillini, che hanno posseduto Palazzo dell’Aquila con ben 20 consiglieri in maggioranza, compresi gli alleati; che hanno fatto valere la forza dei numeri anche per non concedere una pausa per la cena all’opposizione. In tutto questo, mai un’assunzione di responsabilità da parte del sindaco, che assiste da dietro la tenda, come se tutto questo non lo riguardasse. Adesso il quadro è completo e non ci sono più alternative: senza maggioranza non si governa e Piccitto la maggioranza non ce l’ha più. Chi saranno i prossimi assessori? Da chi saranno indicati? Quale maggioranza sosterrà questa Amministrazione? In qualunque caso, una cosa è certa: il M5S ha fallito. Pretendiamo chiarezza e chiediamo al sindaco di venire a riferire in aula. E’ il peggiore consiglio comunale e la peggiore Amministrazione che la storia ricordi e la gente è stufa di questo nulla. Nulla come quello che è accaduto alle 4500 persone che hanno firmato la petizione contro le tasse e che sono state letteralmente ignorate, ma alle quali, però, arrivano puntuali le pretese tributarie.

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