Cappella dell’Ospedale Civile di Ragusa. Emozioni forti durante la Messa in Coena Domini per il rito della Lavanda dei Piedi ai diversamente abili dell’Associazione Alba Chiara

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Sulla scia di Papa Francesco, che ha rievocato il rito della Lavanda dei Piedi ai profughi, includendo anche le donne, Don Giorgio Occhipinti, parroco della cappella dell’Ospedale Civile e Direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute, ha voluto chiamare per la celebrazione del rito i diversamente abili dell’Associazione Alba Chiara di Ragusa, grazie all’ausilio della loro Presidente Rita Rosso.

“Siamo nella Settimana Santa-dice Don Occhipinti- che già significa solidarietà; in questo particolare anno del Giubileo della Misericordia, tutto acquista un significato particolare. Nella Cappella dell’Ospedale, insieme ai volontari, abbiamo eseguito tre giorni di esercizi spirituali, portando nei reparti il Santissimo Sacramento. Gesù infatti si identifica nei malati, e andare a trovarli significa portare loro un po’ di conforto facendogli sentire la nostra vicinanza”.
La cerimonia, che si è svolta in una cappella adornata con addobbi floreali simili a quelli di un banchetto nuziale, simboleggia il grande momento di solennità in cui il Signore ci ha lasciato il dono dell’Eucarestia, durante l’ultima cena. Dice Don Giorgio, “Gesù finita la cena indossò un grembiule e prese un catino di acqua e cominciò a lavare i piedi, nell’incredulità dei suoi discepoli. Questo era il gesto tipico di uno schiavo (i servi quando accoglievano gli ospiti che venivano da lontano, usavano lavargli i piedi per pulirli e per dare sollievo), quindi è questo il simbolo dell’umiltà. Dopo la lavanda dei piedi, Gesù consegnò ai discepoli il Comandamento dell’Amore (Amatevi gli uni e gli altri come io ho amato voi”. Don Occhipinti ha ricordato che giovedì mattina, nella cattedrale di San Giovanni Battista, il Vescovo mons. Carmelo Cuttitta, nel giorno del suo stesso compleanno, ha celebrato la messa del Crisma, in cui tutti i sacerdoti hanno rinnovato la loro promessa sacerdotale, consacrando gli oli santi, (l’olio dei catecumeni, il Sacro Crisma che viene usato soprattutto per i battesimi e la cresima, e l’olio degli infermi che dal giorno successivo sarà usato per l’unzione degli ammalati in Ospedale).
La cerimonia della Lavanda dei Piedi ha assunto quindi un significato particolare ed ha rappresentato per gli undici partecipanti al rito un momento davvero commovente. Aver letto tra le loro lacrime la gioia che hanno provato perchè si sono sentiti protagonisti e messaggeri di Dio, è stata la massima espressione della messa nella Cena del Signore! I diversamente abili dell’Associazione Alba Chiara hanno partecipato anche al rito di offertorio assicurando così la gioia nei cuori dei fedeli presenti alla messa.
Dopo la celebrazione in Coena Domini don Giorgio ha fatto girare tra i fedeli il Santissimo sacramento e l’Eucarestia consacrata, che ha infine riposto nel tabernacolo per l’adorazione, così come fece Gesù nella sua ultima cena quando andò nell’orto degli ulivi per vegliare e pregare.

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