L’ergonomia nella progettazione degli spazi abitativi

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Durante la progettazione degli spazi abitativi di una casa si deve fare attenzione a molteplici necessità e bisogni dell’utenza finale; una di queste che, se sottovalutata, può o creare dei gravi disagi nell’uso degli ambienti di una casa, è la necessita di una maggiore ergonomia.

Cos’è l’ergonomia? Secondo la IEA (International Ergonomics Association) è la scienza che studia gli elementi di un sistema in correlazione alla funzione per cui sono pensati e progettati, con l’obbiettivo di migliorare le prestazioni del sistema stesso rispetto alla loro funzione, permettendo una massima interazione tra noi utenti finali e gli strumenti tecnologici che utilizziamo.
Lo studio di elementi tecnologici che si possano integrare in modo ottimale con la vita umana permette all’ergonomia di prevenire l’insorgenza di effetti dannosi durante l’utilizzo di quest’ultimi, migliorandoci la vita considerevolmente. Infatti, la maggior parte degli elementi d’arredo delle nostre abitazioni ci obbligano a dover assumere posizioni innaturali del nostro corpo, e possono essere dannosi per la salute umana.

Oltre alla loro forma, gli oggetti d’arredo, possono essere dannosi perché costituiti da materiali nocivi per il nostro corpo, e quindi non interagiscono, da questo punto di vista, in modo naturale e salutistico; tra questi materiali, per esempio, uno dei più pericolosi è la formaldeide, ovvero, un gas incolore che si ottiene dalla distillazione del petrolio, ed utilizzato molto spesso nel campo dell’arredamento. Quindi gli oggetti d’arredo, per essere ergonomici, devono, oltre che seguire la fisiologia umana, anche essere costituiti da materiali e componenti naturali.

Tra i vari spazi abitativi di una casa, sicuramente, la cucina è quello che deve essere progettato con un’attenzione particolare rispetto alla scienza ergonomica.
Come progettare una cucina? La cucina è tra gli spazi abitativi più utilizzati di una casa e deve essere progettata in modo da migliorare ed incrementare l’ergonomia dei suoi arredi e dei suoi spazi.
Oltre alla progettazione architettonica prettamente estetica, che mira ad un risultato accattivante del design complessivo, la caratteristica fondamentale nella progettazione di questo spazio è quella di permettere una fruizione veloce e facile a tutte le zone dell’ambiente, in modo tale da essere più efficienti durante la preparazione dei pasti.
Per questo motivo la cucina deve essere caratterizzata da una progettazione particolarmente oculata rispetto all’ergonomia dei suoi spazi, e per prima cosa bisogna cercare di ridurre i percorsi tra il frigorifero, i fornelli e il lavello, quindi, si andranno a diminuire enormemente molti movimenti inutili ed innaturali, che con un’errata progettazione farebbe diventare molto più difficile il lavoro svolto in cucina.
Durante la progettazione bisogna effettuare un’attenta analisi dei percorsi tra le varie zone di attività della cucina; la formula organizzativa più funzionale ed ergonomica per una perfetta disposizione degli arredi in cucina è quella a triangolo (perimetro non maggiore di 700cm), dove ogni angolo corrisponde ad una diversa funzione, ovvero, la zona conservazione, quindi dispense e frigorifero, la postazione del lavello e quella del piano di cottura; inoltre in questo ipotetico triangolo, ad ogni angolo vanno intervallati i piani di lavoro, che di consuetudine, per evitare movimenti non naturali del corpo, devono avere una quota di 90 cm da terra, se utilizzati da un uomo di media statura (ovviamente bisogna calibrare quest’altezza rispetto all’effettiva altezza dei fruitori degli spazi).

Se dovete progettare o riprogettare la vostra cucina, questi sono i fondamentali da seguire per ottenere il migliore dei risultati; la vostra cucina sarà efficiente, ed ovviamente ergonomica, e vi permetterà di lavorare con estrema velocità in uno spazio moderno e funzionale, senza dover faticare come prima.
Foto: arclinearoma / Homify

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