APPALTO PER IL COMPLETAMENTO DEL “GIOVANNI PAOLO II” DI RAGUSA. CAGGIA: “L’ASP BLOCCHI LE PROCEDURE ED APRA AL MERCATO”

sebastiano caggia

L’Asp di Ragusa ha indetto per il prossimo 6 aprile la gara per l’affidamento, previa acquisizione della progettazione definitiva ed esecutiva e l’esecuzione di tutte le opere e provviste occorrenti per eseguire e dare completamente ultimate e a regola d’arte le opere inerenti i lavori di realizzazione della centrale di sub-sterilizzazione ed il completamento dei locali da destinare alla U.O. di Pediatria del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Ragusa per un importo a base d’asta di 2.374.743,24 euro con il criterio della migliore offerta tecnica.

“E’ stata scelta una procedura che restringe incredibilmente, ed incomprensibilmente, il mercato in barba ad ogni ragionevole regola che vorrebbe, invece, la massima partecipazione per scegliere realmente l’offerta migliore.
Le discrepanze che abbiamo riscontrato sono essenzialmente due: per partecipare alla gara occorre obbligatoriamente associarsi con una delle 3 o 4 aziende italiane abilitate alla fornitura di sistemi di sterilizzazione e ciò causa una inaccettabile restrizione del mercato e della libera concorrenza; le offerte che non raggiungono il 75% della valutazione tecnica (punti 40 su 60) verranno automaticamente scartate dando un incredibile potere discrezione di “vita” o di “morte” alla Commissione di valutazione.
Non possiamo assistere inermi ad un simile stato di cose” afferma il Presidente dei Costruttori, Sebastiano Caggia, “specialmente in un momento di carenza di occasioni ed opportunità di lavoro, e facciamo appello al Direttore Generale affinchè blocchi la procedura e proceda, in autotutela, all’annullamento del bando e alla formulazione di nuovi e più trasparenti criteri che consentano alle tante imprese di poter partecipare alla gara.
Non esiteremo un attimo” conclude Caggia, “ad investire della questione l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) che, per altro, sulla seconda nostra doglianza si è espressa censurando l’intendimento analogo di altro Ente Appaltante, al fine di ristabilire le regole della corretta concorrenza fra operatori!”

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