Ragusa. Brugaletta (M5S): “L’uscita dai due Distretti turistici era un atto dovuto, moralmente giusto, economicamente indiscutibile”

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“Ieri il Consiglio comunale di Ragusa, la maggioranza, ha segnato il passo. Al di là di una certa propaganda di alcuni miei colleghi, nella quale non ho nessunissima intenzione di entrare, la fuoriuscita dal Distretto turistico degli iblei e dal Distretto turistico del Sud-Est, è un risultato importante, giusto e meritorio”, questo dichiara il consigliere comunale dei Cinque Stelle Davide Brugaletta.

“E’ vero, ne sono convinto, l’idea originaria dei due distretti era buona, condivisibile in pieno. Riuscire a fare sistema è la strada migliore per essere competitivi in qualsiasi ambito, a maggior ragione nel settore turismo. Naturalmente – continua Brugaletta – bisogna riuscire a fare sistema e ciò si avvera in un solo caso ovvero quando la collaborazione tra enti pubblici e privati, era questa la promessa dei due distretti, riesca a portare risultati concreti, che nel turismo significa maggiori visitatori. Peccato, ed è un vero peccato, che questi due Distretti sono, erano, solo delle macchine mangia soldi, dei carrozzoni, che negli anni hanno sperperato milioni di euro senza portare alcun beneficio tangibile al territorio. Il recesso da queste due realtà, proposto dalla Giunta ed approvato dalla maggioranza, insieme ai Movimenti Partecipiamo e Città, ha messo la parola fine ad uno spreco imbarazzante di denaro pubblico”.

“Non per pedanteria, ma voglio ricordare solo qualche cifra, al solo fine di avere contezza del disastro, del fallimento, di questi progetti. Mi voglio concentrare – spiega il consigliere – sul Distretto turistico degli iblei. Una gara d’appalto finanziata dalla Regione per 742.993,80 di euro. Ma come sono stati spesi questi soldi? Bene, 42 mila euro sono serviti solo per analizzare l’offerta turistica, più di 141 mila euro son stati impegnati per concepire la Carta di valorizzazione del territorio e quindi la politica territoriale di sviluppo dell’offerta integrata. La messa a regime di quest’impianto, una dicitura che significa tutto e niente, è costata poco meno di 139 mila euro, mentre sono stati spesi 421 mila euro per la promozione turistica. Per promozione si intende la realizzazione di un banalissimo sito web, costato non qualche migliaio di euro, bensì 81 mila euro, 68 mila euro sono serviti per l’ufficio stampa, mentre 84 mila euro sono stati spesi per la produzione di materiale editoriale. Mi chiedo, innanzitutto, dove sono i risultati di un tale sforzo economico, quali benefici reali, concreti, tangibili per il nostro comparto turistico? Ma non solo, mi piacerebbe entrare in possesso di una rendicontazione un po’ più dettagliata, in fondo parliamo di denaro pubblico. Chi li ha spesi questi soldi, chi realmente ha goduto di questo fiume di denaro? Questi signori – continua Brugaletta – del Distretto turistico degli iblei hanno avuto la buona idea di realizzare una serie di video promozionali, il progetto Enjoy life, poi caricati su Youtube e perciò visionabili da tutti, gratuitamente. Perfetto, peccato, però, che le visualizzazioni di questi video si possono contare sulle dita di una mano. A quale prezzo? Non per vantarci, ma il video turistico realizzato da questa Amministrazione, costato poco più di 5 mila euro, da gennaio ad oggi, è stato visto da 85 mila persone su Fb e da 6 mila persone su Youtube, il paragone dovrebbe fare impallidire tutti, mi spiace dover constatare che gli unici a non impallidire sono gli proprio gli esponenti di questa opposizione, che inspiegabilmente gridano allo scandalo, disperati perché con queste recessioni Ragusa perderebbe un’importantissima occasione di crescita e di sviluppo”.

“Ricapitolando, siamo entrati in questi distretti ed abbiamo usufruito di questa montagna di denaro pubblico per un solo motivo: incrementare il turismo a Ragusa, cosa che non è avvenuta. I flussi turistici – spiega Brugaletta – sono cresciuti, invece, grazie all’aeroporto di Comiso e alla fiction di Montalbano, vera e propria vetrina delle nostre bellezze architettoniche e paesaggistiche. Montalbano ci costa appena 100 mila euro l’anno ed il ritorno è indiscutibile. Questo è un investimento razionale, questo è un investimento funzionale alla nostra economia, al nostro turismo. Infine, vorrei ricordare, ai colleghi dell’opposizione, che il sindaco Piccitto con l’assessore al Turismo, insieme agli altri sindaci del Val di Noto, lavorano già da mesi per la costituzione di una casa comune fra tutte le città patrimonio dell’Unesco, al fine di superare la frammentazione atavica di queste realtà, in nome di una reale e vivace collaborazione per una migliore fruibilità del nostro territorio”.

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