CGIL Ragusa. Il progetto “conoscere la violenza” alle fasi finali. Protagonisti gli studenti delle scuole superiori

Cgil

Sta per concludersi, per quest’anno scolastico, il progetto “conoscere la violenza” che la Cgil di Ragusa ha avviato sin dal Novembre dello scorso anno. Il progetto ha visto come protagonisti gli studenti delle IV e V classi di otto scuole superiori ( licei e professionali) e come relatori la Dott.ssa Valeria Firrincieli, segretaria provinciale della Cgil di Ragusa, Marcello Ribbera, commissario in quiescenza della polizia di Stato, che hanno potuto contare sulla collaborazione, in alcune scuole, Giuseppe Armenia, psicologo e Raffaella Caschetto, psicologa del consultorio familiare di Modica Alta.

Il progetto si è posto come obiettivo quello di dare ai giovani strumenti atti a riconoscere la violenza e a determinare le condizioni per superare la visione socio-culturale della donna ancora oggi percepita come solo fragile, solo lacrime, volta a qualsiasi sacrificio o sottomissione pur di tenere unita la famiglia, ruolo che la società le ha sempre relegato.  La partecipazione dei ragazzi è stata alta, a tratti entusiasta, a tratti emotivamente forte.
In un Istituto hanno rinunciato alla ricreazione per seguire l’argomento.  “Il nostro messaggio- dichiara Valeria Firrincieli- ha sottolineato le differenze naturali tra uomo e donna, differenze che però non devono far paura ma essere colte e condivise per completarsi.
Le donne dovrebbero imparare ad amarsi di più e a coltivare una maggiore autostima; gli uomini imparare che non serve svalutare l’altra, umiliarla e violentarla per affermare se stessi.  Anche questi giovani studenti hanno dato a noi un messaggio: se stimolati, se coinvolti rispondono attivamente mostrando tutta la loro sensibilità, la loro partecipazione, la loro voglia di cambiamento e di migliorare questa società.
Come Cgil, vogliamo dare seguito a queste iniziative utili a fornire una consapevolezza maggiore dei sintomi e degli strumenti che ci aiutano nel riconoscimento, nella tutela e nella difesa dalla violenza”.

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