La senatrice del Pd Venera Padua ha partecipato ieri, nella sede dell’Ordine dei medici, a Ragusa, all’iniziativa denominata “Le mille facce della fertilità” nel contesto del Piano nazionale della fertilità, il percorso di cura della coppia infertile e l’integrazione nel Sistema sanitario territoriale dei Centri di medicina della riproduzione. “L’occasione è stata utile – chiarisce la senatrice Padua – per ancorarsi agli aspetti dell’informazione, della formazione e della prevenzione su una problematica
di cui si parla poco, quella, per l’appunto, della scarsa natalità nel nostro Paese. Basti pensare che l’indice registrato è di 1,39 figli per coppia, tra i più bassi in Europa. Tra le cause, non solo quelle sociali ma pure quelle mediche. Ecco perché ho avuto modo di sottolineare come sia importante la prevenzione a partire dalle malattie trasmesse sessualmente ma anche con riferimento agli stili di vita. Occorre, infatti, evitare la sedentarietà, il sovrappeso e l’eccessiva magrezza, la dipendenza dal tabagismo e dall’alcol. E poi è necessario informarsi, conoscere. Non è un caso che il piano nazionale per la fertilità proponga anche, in collaborazione con le Regioni e le Asl, una valorizzazione e il potenziamento dei consultori, come primo anello e filtro nella catena assistenziale delle patologie riproduttive. Sarebbe opportuno che anche nella nostra Asl di Ragusa potesse essere garantita maggiore attenzione ai consultori che assicurano oltre all’attività medico-ginecologica anche quella di prevenzione e informazione negli istituti scolastici. Sempre più spesso, nella nostra realtà, operatori sanitari che vanno in pensione non sono sostituiti. Con tutto ciò che ne consegue. E quindi ben venga il piano di cui stiamo parlando che garantisce un impulso ulteriore alla piena funzionalità delle suddette strutture presenti sul territorio”. Il consultorio, che tra l’altro è gratuito, dovrà essere, come sottolinea il Piano, la prima tappa. La sequenza assistenziale efficace dovrebbe iniziare dal medico di medicina generale e dovrebbe proseguire con l’invio dei pazienti al consultorio dove gli specialisti eseguiranno una accurata anamnesi e prescriveranno le indagini più opportune per raggiungere una diagnosi e delineare una ipotesi terapeutica appropriata che potrà eventualmente essere messa in atto nella struttura ospedaliera.