Consiglio Comunale di Modica. Discussione su Piano Spiagge, nuovo Prg e tasse pregresse. Chiede le dimissioni dell’assessore Linguanti

consiglio comunale di Modica

 Tre ore di dibattito su tre argomenti presentati dai consiglieri di opposizione relativi al piano di utilizzo del Demanio Marittimo (piano spiagge), sul nuovo Prg e sulle tasse idriche comunali, nonché Tarsu e Tasi anni pregressi.

Il vice presidente del consiglio comunale, Michele Polino, a inizio di seduta ha chiesto, con nota scritta e destinata al commissario straordinario del bilancio previsione 2005 e al presidente del consiglio comunale, le dimissioni del vice sindaco Giorgio Linguanti per incompatibilità professionale e un invito al sindaco al ritiro delle deleghe.
Presenti ventuno consiglieri il civico consesso si apre con una comunicazione del Presidente Garaffa informa il civico consesso che domani si terrà la conferenza dei capigruppo con diversi punti all’ordine del giorno.
Il vice presidente Michele Polino dà lettura di una nota, in cui chiede le dimissioni del vice sindaco, Giorgio Linguanti per incompatibilità per motivi di carattere professionale ai sensi della legge n. 265/99 art. 19, attuale comma 3 art.78, del Testo Unico. L’articolato riferisce che “i componenti della giunta comunali, competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nei territori da essi amministrato”.
Il consigliere Giuseppe Stracquadanio, presidente della commissione urbanistica, ritiene che il segretario generale debba valutare la situazione così com’è stata posta.
Si passa alla discussione sul Piano di utilizzo del Demanio Marittimo proposta da otto consiglieri comunali (Puccia, Stracquadanio, Rizza Andrea, Polino, Scucces, Cavallino, D’Antona e Castello.)
Illustra il punto il consigliere Giuseppe Stracquadanio, il quale valuta che la questione è stata sottovalutata dall’amministrazione e oggi non si hanno notizie certe sull’argomento e chiede all’assessore Giorgio Belluardo lo stato dell’arte del piano spiagge
L’assessore Giorgio Belluardo riferisce che il consigliere Stracquadanio ha seguito, come presidente della commissione urbanistica, l’iter dell’atto sino alla discussione in consiglio comunale.
Il punto non è stato deliberato per delle questioni inerenti ai consiglieri incompatibili alla trattazione dell’argomento. Si è persa allora un’occasione perché la normativa oggi è mutata con un articolo inserito nella finanziaria regionale del 2015.
E’ cambiato, quindi, il percorso di adozione del piano spiagge. Il documento di programmazione urbanistica deve essere approvato dal consiglio comunale, mentre prima bisognava solo prenderne atto, e quindi dotarlo di tutti i pareri degli enti preposti compreso di VAS, che dovrà essere approvata dalla commissione ambiente dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente.
Quindi tutto va ripreso e rifatto.
Il consigliere Giuseppe Stracquadanio denuncia che il civico consesso solo adesso è informato di questa novità e questo accade perché i consiglieri firmatari hanno chiesto notizie sul piano di utilizzo del Demanio Marittimo.
In una nota stampa, resa pubblica dall’assessore Belluardo nel febbraio scorso, si citava un progetto pronto che però non si è visto; in campagna elettorale sull’argomento ci s’impegnò ma senza risultato.
Il consigliere Giorgio Falco valuta che il consigliere Stracquadanio dimentica il fatto che le amministrazioni precedenti si erano impegnate sul piano spiagge ma senza esiti.
Quest’amministrazione e quindi l’assessore Belluardo, con l’ausilio degli uffici, hanno concretizzato un piano spiagge.
Quando l’argomento arrivò in consiglio, che doveva solo condividerlo, si proposero cinquanta emendamenti e tutto si complicò. Adesso che la norma è mutata, bisogna adeguarsi. Il consigliere Carmelo Cerruto sostiene che non è stato sottoscritto l’argomento da proporre in consiglio perché le informazioni che l’amministrazione deve dare, facevano riferimento a un elenco d’integrazioni sul punto che l’amministrazione doveva fornire attraverso dei pareri d’ufficio. Il piano spiagge non l’ha bloccato l’opposizione come vorrebbe fare credere un’opinione ricorrente circolata negli uffici dell’ urbanistica.  Valuta validissimo lo strumento di pianificazione che deve, però, essere efficace e produrre risultati.
Era peraltro imminente un’interrogazione del gruppo PD su quest’argomento e chiede adesso se ci sono evoluzioni positive sul punto.
Il consigliere Giovanni Scucces rivendica il fatto che la commissione urbanistica ha dedicato il tempo opportuno e necessario sull’argomento. Gli emendamenti presentati a suo tempo in consiglio hanno consentito di non approvare un piano spiagge che sarebbe stato un aborto per la città, tipo gli chalet di otto metri di altezza quando deve essere di 4 metri e cinquanta al massimo. Si è vietato che una zona a scogliera non si trasformasse in una serie di costruzioni e edifici anche se mobili.  Per quanto riguarda il nuovo iter chiede se si terrà conto degli emendamenti che sono stati presentati. La norma peraltro restituisce alla città, e per essa al consiglio comunale, l’autonomia di poter decidere su questo strumento di programmazione urbanistica.
La Po dell’urbanistica arch. Salvatore Monaco replica al consigliere Cerruto, sostenendo che gli uffici che dirige non fanno politica e quindi tiene a precisare che nessuna azione di carattere politico è stata fatta. Valuta positiva la nuova norma che adesso dà al consiglio comunale la facoltà di adottare il piano spiagge. Sottolinea che la VAS adesso e propedeutica all’adozione del piano di utilizzo del Demanio Marittimo. Il piano spiagge che si trova adesso all’assessorato regionale al Territorio e Ambiente deve essere restituito all’ente così come sarà richiesto. Con il sindaco a Palermo nella sede dell’assessorato, non è stato possibile contattare l’ufficio VAS si trovava sotto sequestro per motivi di indagini giudiziarie.
Adesso l’iter inizia daccapo trattando l’argomento come un qualsiasi piano urbanistico.
Il consigliere Andrea Rizza prende atto che il consiglio potrà deliberare su un argomento così importante ma che va sicuramente migliorato. I cinquanta emendamenti sono il frutto di un lavoro che tende a correggere il piano spiagge presentato e approvato dalla maggioranza e che presenta delle assurdità come edificazioni in zone vincolate e costruzioni alte otto metri lungo la scogliera.
Rammarica che rispetto a una nuova normativa che regola la materia, l’amministrazione si limita a fare mezze comunicazioni attraverso la stampa.
Il consigliere Giuseppe Stracquadanio si scusa con il gruppo del PD perché per una mera distrazione non gli ha permesso di invitarli alla firma sul documento piano spiagge.
Valuta che il progetto inviato in commissione non adeguato ed è per questo sono stati presentati cinquanta emendamenti. Poi si chiede, atteso che la legge è del mese di febbraio, perché sino a oggi l’amministrazione non ha fatto nulla; neanche quello di informare il consiglio del cambio della norma sul piano spiagge. E desidera sapere quanto tempo bisognerà aspettare ancora.
Il consigliere Giorgio Falco ricorda che l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente già nel 2011 aveva dato le direttive alle amministrazioni per la redazione del piano spiagge e della condivisione del piano, redatto sulle direttive dell’assessorato, da parte del consiglio comunale.
Il consigliere Carmelo Cerruto ribadisce che gli operatori hanno additato responsabilità dell’opposizione a porre un freno al piano spiagge. Negli uffici dell’ urbanistica però non hanno smentito questa versione dei fatti. La verità e che non si può scambiare la critica su un punto come strumento per volerlo ostacolare.
L’Assessore all’Urbanistica Giorgio Belluardo sostiene di avere insistito perché quella delibera fosse approvata dal consiglio comunale purtroppo, non si è venuto a capo delle incompatibilità evidenziate.
L’amministrazione su quest’argomento ha portato avanti il progetto secondo linee guide dettate dalla Regione. Quindi non è un aborto. A distanza di sei mesi non si possono fare queste accuse. In un anno e mezzo l’amministrazione l’ha approvato in giunta il piano spiagge e avviato l’iter in consiglio.
Non possono fare testo le chiacchere che ci sono in giro; bisognava battersi invece per approvare il punto. L’amministrazione si è già attivata per riprendere l’argomento e portarlo avanti.
Il consigliere Giuseppe Stracquadanio ribadisce che non ha capito quando il progetto sarà pronto.
Il consigliere Giovanni Scucces pone l’accento che la questione delle incompatibilità ha condizionato l’adozione del punto da parte del civico consesso e non perché non si voleva approvare l’argomento.
Il problema oggi è quello che si vuole fare con il piano spiagge da parte dell’amministrazione: continuare sulla vecchia linea o rifare un nuovo progetto e chiaramente i tempi necessari per portare l’argomento in consiglio.
Il consigliere Andrea Rizza valuta superficiale l’atteggiamento con il quale non s’intendono, da parte dell’amministrazione, apportare migliorie alla proposta presentata. Gli emendamenti fanno fede di questo. Adesso sarebbe utile capire quale sarà il nuovo iter e i tempi.
Il consigliere Vito D’Antona è dello stesso parere del consigliere Scucces; si sarebbe aspettato una risposta diversa da parte dell’amministrazione. Chi sollevò la questione d’incompatibilità sul piano spiagge fu il consigliere di maggioranza Piero Covato. E su questo l’argomento si arenò. Rimane in sospeso la questione incompatibilità che riguarda consiglieri e amministratori. Sarebbe stato necessario un parere legale.
Il problema delle incompatibilità non è un attacco alle persone, ma è fatto a tutela dell’istituzione.
Chiede all’amministrazione cosa abbia fatto dal 18 marzo 2016 (pubblicazione della nuova legge) al 18 maggio? Il documento urbanistico va approvato entro sei mesi, termine perentorio, dalla pubblicazione della legge altrimenti s’insedia il commissario ad acta.
L’Assessore Giorgio Belluardo sostiene che alla luce della norma, dopo l’adozione da parte del consiglio comunale del piano spiagge, il documento urbanistico va trasmesso alla Regione per la definitiva approvazione che va operata entro novanta giorni dal ricevimento della delibera.
Il Sindaco nella replica ritiene che l’amministrazione ha completato la progettazione già avviata e in tempi brevi si era chiusa la procedura portando in consiglio il punto.
Si è invece voluto esagerare in consiglio. Si doveva dare solo una condivisione all’atto e non trattarlo, com’è stato fatto, come un punto normale con le procedure previste che hanno portato via tempo.
Gli emendamenti al punto non sono stati discussi visto che per sei sedute si è parlato solo di incompatibilità senza entrare nel merito dell’argomento.
Il piano peraltro è stato approvato in via tecnica secondo i principi del legislatore e quindi poteva andare bene e ha avuto solo un emendamento da parte dell’utenza che è stato recepito.
Si apre oggi una nuova storia. Andare a mettere termini perentori dove in Sicilia è impossibile pianificare in tempi certi, vedi l’approvazione della VAS, è un fatto complicato. Questa è la realtà, con un assessorato che non ha gli uffici per adottarla.
Non ci sono quindi tempi certi che diventano ingestibili quando bisogna sottostare ai tempi della Regione siciliana. Per essere puntuali nei tempi, la Regione siciliana deve cambiare registro.
Appena si avrà contezza della restituzione del vecchio piano spiagge e si avrà contezza dell’iter, l’amministrazione avvierà la Vas e quindi il progetto del nuovo piano spiagge.
Valuta che una sinergia tra opposizione e maggioranza in Regione Sicilia sarebbe utile e necessaria per risolvere il problema dei tempi.
Il presidente Garaffa sottolinea i tempi perentori sia per il comune, sessanta giorni, che per la Regione, novanta giorni, e che comunque varrà il silenzio assenso e il piano spiagge sarà operativo.
Si passa alla discussione sul nuovo PRG, argomento presentato dai consiglieri Puccia, Stracquadanio, Rizza Andrea, Polino, Scucces, Cavallino, D’Antona e Castello.
Illustra il punto il consigliere Giuseppe Stracquadanio e si limita a chiedere gli sviluppi sul punto.
L’assessore all’Urbanistica, Giorgio Belluardo, sostiene che il documento urbanistico è stato trasmesso, all’assessorato regionale territorio e ambiente, l’8 luglio 2014, la Vas all’assessorato e oggi è stata approvata.
I tempi della Regione sono lunghissimi. L’assessore Belluardo fa una cronistoria della variante ricordando che l’amministrazione, sin dal suo insediamento, ha computo atti di completamento del piano, compresa la redazione della VAS.
I cittadini hanno presentato 395 osservazioni che il prof. Giuseppe Trombino, nominato consulente dell’ente, ha analizzato e spiegato e nel luglio del 2014 gli atti sono stati trasmessi al competente assessorato regionale.
Il servizio urbanistico della Regione adesso dovrà adottare il documento e qui scatteranno i 270 giorni, come da norma, per l’adozione attraverso un decreto dell’assessorato al Territorio e Ambiente. Nell’arco di un anno è stato fatto quello che si doveva fare. Il risultato è il frutto del lavoro degli uffici, delle visite che gli amministratori hanno fatto in assessorato per occuparsi dell’argomento.
Si è dunque in attesa del decreto di approvazione della variante al PRG.
Il consigliere Giuseppe Stracquadanio rileva che rispetto a un comunicato del 18 febbraio scorso l’amministrazione dava tempi certi sull’adozione del PRG, oggi l’assessore non è altrettanto preciso.
Il consigliere Carmelo Cerruto rileva che sono passate inosservate le norme di attuazione della variante; oggi la variante è morta e sepolta per la città.
Nei suoi effetti non ha più importanza. La normativa prevede la scadenza in tre anni dall’invio, 8 luglio 2014, del piano.
Se fosse stato trasmesso quattro mesi prima i termini di scadenza dei vincoli sarebbero stati di cinque anni. Si è dovuti rinunciare a due anni di applicazione delle norme di salvaguardia. Si chiede il perché di tutto questo.
La seconda osservazione riguarda il fatto che la variante può dichiararsi approvata grazie al silenzio assenso vista l’inerzia della Regione Sicilia.
L’opposizione ha posto a suo tempo il problema e bastava perseguire questa via. Il Pd attende di avere un incontro con i propri parlamentari, con i funzionari regionali per sbloccare questa situazione.
Chiede poi all’assessore Belluardo se ha chiesto la proroga delle norme di salvaguardia alla Regione? Se la Regione dovesse dare una risposta negativa, allora questa è inadempiente.
L’assessore Belluardo spiega che il Prg era privo di Vas, con un tecnico progettista, l’ing. Giuseppe Rodriquez, che non rispondeva ai rilievi dell’ufficio compreso l’aggiornamento della cartografia.
Questo ha comportato il necessario tempo di lavorazione sul documento urbanistico. Valuta positivo dialogare con la Regione rispetto alla scelta di aprire contenziosi. Quest’amministrazione in un anno ha potuto completare il lavoro bruciando decenni di lassismo da parte delle precedenti amministrazioni. L’apertura di contenziosi avrebbe bloccato l’iter.
La prima variante al PRG arriva dopo trentasei anni. Quest’amministrazione non solo vedrà l’approvazione della variante ma aggiornerà il documento di programmazione urbanistica. Il sistema del confronto e del dialogo con le amministrazioni superiori sono la strada che è stata intrapresa da questa amministrazione. E tra poco sarà reso noto il piano regolatore del centro storico, cosa mai accaduta prima.
Il consigliere Carmelo Cerruto valuta insoddisfacente l’intervento dell’assessore che non ha fornito risposte ai quesiti posti. C’è una concezione diversa sul piano urbanistico, dove devono farsi valere le leggi e quindi il rispetto delle norme.
Rimane dell’idea che un’azione legale potrebbe concretizzare risultati più immediati.
Il consigliere Giuseppe Stracquadanio si ritiene soddisfatto delle informazioni fornite dall’assessore e condivide i rilievi fatti dal consigliere Cerruto.
Si passa all’argomento sulle tasse idriche comunali Tarsu e Tasi anni pregressi, (2010,2011,2012) presentato da diversi consiglieri (Stracquadanio, Rizza Andrea, Ruffino, Puccia e Scucces), che viene illustrato dal consigliere Giuseppe Stracquadanio il quale rileva la notifica di bollette idriche con consumi forfettari e comunque non reali rispetto ai consumi e chiede la sospensione delle cartelle e rifare quindi la lettura dei contatori. Ha rilevato bollette infedeli superiori ai 400 mila euro.
Fare quadrare i conti del bilancio con questi mezzi è sbagliato. Per quanto riguarda la Tarsu anni pregressi, secondo la sua opinione non doveva essere pagata secondo una ricerca fatta non si capisce se per gli anni 2100,20111,2012 gli introiti dovevano andare allo Stato o ai comuni e chiede lumi al segretario generale. Bisogna pagare le tasse giuste.
Il segretario generale Bella si riserva di fare una verifica amministrativa su quanto rilevato.
Il consigliere Vito D’Antona ritiene che alcuni anni potrebbero andare in prescrizione e invita il segretario generale a fare una verifica.
Il sindaco replica dicendo che si tratta di solleciti che riguardano gli anni che vanno dal 2008 e dal 2012; quindi fatture emesse dalla precedente amministrazione. C’era l’obbligo di non farle cadere in prescrizione e per questo è stata inviata una nota interruttiva. Quelle letture andavano contestate a suo tempo. Oggi si è data la possibilità all’utente di poter rateizzare in 120 rate il debito.
Per le singole bollette gli uffici conoscono la situazione di fatto e quindi sono solo loro a poter operare uno sgravio o una rateizzazione. Questo compito non può essere affidato a figure terze com’è stato detto, ma solo gli uffici preposti possono dare risposte precise e legittime.
Poi rileva non si può venire in consiglio senza capire qual è l’argomento in discussione per cui non si è posti nella condizione di poter sviluppare un dibattito e dare in questo modo risposte precise.
Il consigliere Stracquadanio ha detto cose molto gravi e non può esternarle senza avere rispetto del proprio ruolo.
Il presidente Garaffa si riserva di inserire l’argomento nel primo consiglio comunale utile anche alla luce della verifica che il segretario generale si è riservato di fare.  La seduta a questo punto è sciolta

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