Modica. Messa per la città venerdì 27 maggio alle ore 19,30 a Crisci ranni. Una preghiera per le famiglie, per la gioia dell’amore

messa per la città

«La gioia dell’amore che si vive nelle famiglie è anche il giubilo della Chiesa. Malgrado i numerosi segni di crisi del matrimonio, il desiderio di famiglia resta vivo, in specie fra i giovani, e motiva la Chiesa»: così inizia l’esortazione apostolica “Amoris laetitia” di papa Francesco dedicata alla famiglia, alla sua vocazione, al suo valore, alle sue difficoltà. In questi giorni sono molti che discutono di questa esortazione apostolica, che segna un passaggio molto importante per il linguaggio nuovo

con cui si affrontano i temi della famiglia, un linguaggio che sa unire realismo e tenerezza; un linguaggio che aiuta a non nascondere i problemi, ma a non lasciarsi paralizzare da essi, mettendo al centro la bellezza che comunque tante famiglie testimoniano e il desiderio di famiglia che tanti giovani vivono. Insieme al dibattito quanto offerto da papa Francesco diventerà motivo di lode e invocazione nell’ultimo appuntamento di “preghiera per la città”, che si terrà a Modica nei locali del cantiere educativo Crisci ranni alle ore 19,30 di venerdì 27 maggio presieduta dagli assistenti della Caritas diocesana don Manlio Savarino e don Paolo Catinello. Come ogni mese, si celebrerà l’eucaristia che si prolungherà nell’adorazione eucaristica fino alle 21. Si pregherà per tutte le famiglie, si pregherà in modo particolare per le famiglie ferite e per quelle che accolgono quanti hanno bisogno di affetto per essere aiutati a vivere, come negli affidamenti familiari o nel progetto “rifugiato a casa mia”. Si pregherà anche tenendo presenti gli sforzi e gli impegni di tanti nella pastorale familiare e le testimonianze esemplari di famiglie aperte. Si pregherà avendo nel cuore gli atteggiamenti maturati nel secondo sinodo diocesano che già vent’anni fa così guardava alla famiglia: «Il sinodo guarda con riconoscenza alle famiglie cristiane, con speranza alle famiglie tutte, e auspica che la nostra Chiesa sappia offrire loro il Vangelo nella sua purezza, con tutta la sua carica di grazia e di gioia. Solo nella misura in cui la famiglia avrà riscoperto Gesù e la luce del suo messaggio, sarà presente con i suoi doni nella Chiesa e nella società. Questo sguardo di speranza tuttavia non vuole ignorare le gravi difficoltà in cui versano oggi le nostre famiglie a causa dei mutamenti sociali e culturali. Il nostro tempo non manca tuttavia di fermenti positivi: oggi molti coniugi sono più sensibili a una armonia fondata sulla parità del rapporto; sono più rispettosi della libertà dei figli e più attenti all’equilibrio della loro crescita; sono capaci di accogliere serenamente e inserire nella vita sociale bambini portatori di handicap; si dimostrano generosamente disponibili all’affido e all’adozione. La nostra Chiesa saluta poi come segno dei tempi la sensibilità contemporanea per la dignità della donna, per il ruolo che essa può giocare nella trasformazione di una cultura maschilista soggetta al démone della forza e del dominio e si augura l’avvento di una cultura della pace, della tenerezza e della solidarietà». Nello stesso sinodo si anticipava quell’apertura alla misericordia di Dio a cui richiama costantemente papa Francesco: «La Chiesa di Noto, convertendosi alla tenerezza di Dio, si impegna ad affrontare i problemi della morale sessuale e della fecondità consapevole di quanto sia complessa la situazione vissuta dai singoli e dalle famiglie. Verso i divorziati risposati, i conviventi, i cristiani sposati solo civilmente o verso quanti vivono in situazioni particolari occorre coltivare un’azione pastorale di accoglienza e non di chiusura, testimoniando a tutti la verità di Cristo nella carità».

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