Modica. Referendum Costituzionale, positivo l’incontro con Zanda

zanda abbate

L’incontro col senatore Luigi Zanda, capogruppo del Pd al Senato, è l’ultimo di una serie di appuntamenti che il Partito Democratico di Modica ha voluto organizzare per far sentire dai diretti protagonisti le riforme che il governo Renzi sta portando avanti.
Moderato dall’avvocato Salvatore Poidomani, nell’incontro sono stati sviscerati i temi della campagna referendaria che prende il via in questi giorni.

Il senatore Zanda ha illustrato le ragioni della riforma costituzionale, e quindi del Sì al prossimo referendum, ma ha anche affrontato le ragioni del No come esposte dagli intervenuti nel dibattito “smontando” le osservazioni, a dire il vero ripetute come una sorta di mantra, che sono più frutto di una contrapposizione politico/ideologica presa a priori che frutto di un’attenta lettura del testo della riforma dinanzi al quale ognuno può poi prendere una legittima posizione favorevole o contraria.
“Quello che è emerso dall’incontro, e che mi preme evidenziare – dice il segretario cittadino del Pd, Giovanni Spadaro – è che il prossimo referendum non deve trasformarsi in un plebiscito pro o contro il governo ma deve essere la scelta tra una forma d’istituzioni parlamentari che vantano nobilissime origini ma che sono inadeguate ai tempi e un’altra che garantisce celerità al processo di creazione delle leggi, disciplina in modo più funzionale il rapporto Stato/Regioni (tanto per elencare sommariamente i punti salienti della riforma) e permette quindi all’Italia, rimessa al passo con i tempi, di svolgere il ruolo che le spetta nel contesto internazionale.
E’ certamente legittimo dichiararsi contrari alla riforma, come leggo dalla stampa, perché questa non garantirebbe alcun posto nel parlamento nazionale a rappresentanti della provincia di Ragusa, ma questa è una tesi che oltre ad essere falsa e fuorviante, perché confonde il testo costituzionale con la legge elettorale, è riduttiva.

Le grandi questioni “epocali” dei nostri tempi, dal fenomeno dell’immigrazione al fanatismo religioso (e conseguente terrorismo), al dominio della grande finanza, richiedono risposte forti dagli organismi internazionali cui ciascuno Stato deve far parte con la dovuta autorevolezza.
Il Sindaco di Modica, Ignazio Abbate, ha preso parte all’incontro con il Presidente dei Senatori del Pd, Luigi Zanda. “Ringrazio intanto la Senatrice Padua e il consigliere comunale Spadaro per avermi invitato all’incontro che è stato molto utile per chiarire un po’ le idee ai presenti su cosa vuol dire votare “Si” al referendum di ottobre.

A prescindere da ogni ideale o schieramento politico sarà fondamentale esprimere il proprio “Si” per svariati motivi. Ricordo intanto che, non essendo un referendum abrogativo, non sarà necessario raggiungere il quorum. Quindi anche un solo voto sarà fondamentale. Tale riforma punta a rafforzare e semplificare il governo del Paese e interviene solo sulla Parte Seconda della Costituzione, quella che si occupa dell’ordinamento della Repubblica, cioè dell’organizzazione dei poteri pubblici, mentre la Parte Prima, quella che segue i principi fondamentali e contiene i diritti e i doveri delle persone, non verrà intaccata. Se vincerà il “Si” ci sarà una netta riforma del Parlamento: non ci saranno più le due Camere doppioni grazie alla trasformazione del Senato in un’assemblea di rappresentanza di Comuni e Regioni, molto più piccola con i suoi 95 membri contro i 315 attuali. E quindi un notevole taglio ai costi della politica. Al Governo basterà, come succede in tutto il Mondo, la fiducia della sola Camera. Verrà sanata l’incongruenza di una seconda Camera con i poteri della prima ma alla cui elezione non partecipano i cittadini fra 18 e 25 anni. Cancella ogni riferimento alle Province, abolisce il CNEL (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro), ridisegna i rapporti fra Stato e Regioni dando più potere legislativo allo Stato e al contempo più influenza di Regioni e Comuni sullo Stato grazie al nuovo Senato. Il bicameralismo paritario è diventato un ostacolo al governo del Paese che solo adesso sta tentando di uscire da una crisi profonda e ha bisogno di istituzioni più efficienti, c’è bisogno di una governabilità più rapida ed efficace”.

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