Pozzallo, La Polizia ferma altri scafisti, uno è minorenne, dell’ultimo sbarco di 417 migranti a bordo di tre gommoni.

sbarco pozzallo

Gli scafisti fermati sono due, in quanto i passeggeri li hanno riconosciuti come i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sono loro che hanno condotto il gommone: Amadou Diallo 20 enne senegalese e 52 17 enne ghanese. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti tutti provenienti da paesi del centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati e identificati, a breve verranno subito dopo trasferiti in altri centri.

MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE

Alle ore 07:43 di lunedi mattina su disposizione della MRCC di Roma, l’Unità navale “Bourbon Argos” individuava il natante segnalato e quindi iniziate le operazioni di messa in sicurezza soccorreva 145 persone e l’abbandono del gommone utilizzato per la traversata.
Alle ore 09.35 successive MRCC di Roma ordinava alla “Bourbon Argos” segnalava un’ulteriore imbarcazione stracolma di migranti. Infatti alle ore 10.09 il natante veniva individuato ed iniziate le operazioni di salvataggio dei migranti venivano soccorso 141 persone.
Alle 10.52 l’ultimo soccorso con altri 131 migranti soccorsi.
Viste le condizioni sanitarie di due migranti su disposizione di MRCC Roma LA “Bourbon Argos” si dirigeva verso Lampedusa dove si incontrava con la CP 302 alle ore 21.10 ed effettuava il trasbordo dei due migranti. Terminate dette operazioni la “Bourbon Argos” si dirigeva verso il porto di Pozzallo dove giungeva alle ore 13.00 di ieri. Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso l’Hotspot per le operazioni di preidentificazione.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

Il lavoro degli agenti della Polizia è molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria.
Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.

LE INDAGINI

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini in meno di 12 ore dall’arrivo a Pozzallo del nave soccorritrice.
Sin dai primi istanti dell’arrivo della nave che aveva soccorso i migranti, gli investigatori si sono subito messi alla ricerca degli autori del reato.
Con l’esperienza che ha maturato il team di poliziotti e interpreti, in poche ore sono stati subito individuati gli scafisti ed i testimoni, indispensabili per la raccolta di prove a carico dei responsabili del reato.
Anche in questo caso si registra un aumento degli scafisti minorenni che in questa occasione così come spesso accade, sono stati istruiti per la conduzione del gommone, poche ore prima della partenza.  Novità registrata è l’impressionante numero di migranti fatto salire a bordo dei gommoni, lunghi sempre 12 metri con un motore fatiscente.  Ben 145 migranti in un solo gommone, dato che per le indagini condotto sugli sbarchi a Pozzallo costituisce un vero e proprio record.  Un terzo scafista minorenne ha solo aiutato il maggiorenne nella conduzione del natante, pertanto non essendo emersi gravi indizi di reato a suo carico è stato denunciato per lo stesso reato e sarà processato ma, data la giovanissima età, non è stato condotto al centro di permanenza.
Al termine delle indagini, il minore è stato accompagnato a Catania al centro di prima accoglienza per minori in stato di fermo e il maggiorenne è stato condotto a Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
LA CATTURA

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.

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