POZZALLO. SALVATORE GAMBUZZA TORNA “ALL’INTERNO” DEI GIOVANI DEMOCRATICI

salvatore gambuzza

Qualche settimana fa Salvatore Gambuzza, segretario Giovani Democratici e membro della segreteria provinciale della giovanile aveva comunicato la decisione di dimettersi dall’ incarico di segretario cittadino dei Giovani Democratici di Pozzallo e dal relativo incarico in segreteria provinciale. “Nessuno ha formalmente accettato le mie dimissioni, afferma lo stesso Gambuzza, e quindi ho vissuto giorni di estrema incertezza, fino a quando, proprio ieri, sono stato contattato dai vertici nazionali e regionali del Pd , i quali mi hanno invitato a mantenere i miei incarichi ed a continuare la mia lotta all’ interno del partito, garantendomi supporto ed appoggio contro il vecchio modo di far politica che contraddistingue l’azione di parte del Pd di Pozzallo”.

Questo, afferma Gambuzza, è un invito che faccio mio ed accetto volentieri, poiché tutti i recenti accadimenti non hanno scalfito la mia passione per la politica ed un mondo migliore, giacchè penso che, se il mondo è un posto brutto, non è tale per chi commette azioni sbagliate ma per chi sta a guardare senza far nulla, come sosteneva Albert Einstein.

È giunta l’ora di smetterla con la politica delle tessere e del “mi faccio vedere durante i due mesi di campagna elettorale e poi mi rinchiudo nel palazzo”, sia perché i cittadini non vanno presi in giro e sia, soprattutto, perchè i cittadini di Pozzallo hanno bocciato più volte questo modus operandi e certamente lo rifaranno alle prossime elezioni amministrative.
Ma prima del dato politico viene il dato umano: i cittadini di Pozzallo non meritano questo trattamento, la politica o è verità o diventa altro!

Per tutti questi motivi, prosegue Gambuzza,  ho deciso di non abbandonare il mio partito ed aiutare chi è più bravo di me a costruire un partito a vocazione maggioritaria, aperto, un partito non di sezione ma di piazza, un partito che finalmente capisca che anche due ragazzi che si incontrano in un bar fanno politica non appena parlino di come cambiare le cose, mentre al momento la cittadinanza e soprattutto i giovani sono stati allontanati poiché lì si cerca solo per riempire le sale conferenze, solo per votare questo o quel candidato alle primarie.
Questo vecchio Pd dei Bersani e dei Cuperlo è già stato bocciato, i cittadini vogliono che anche a Pozzallo il Pd si ispiri agli insegnamenti ed all’azionedel nostro segretario Matteo Renzi.

Ma prima della politica viene Pozzallo!
Gambuzza invita il sindaco pro tempore a vigilare sulla correttezza e l’imparzialità dell’attività amministrativa, evitando di delegare nella misura massima possibile le sue competenze a persone che hanno dimostrato di non essere all’altezza della situazione.

Caro sindaco Luigi Ammatuna, io so che amministrare una città non è affatto semplice ma, con affetto e con rispetto, mi permetto di farle notare una cosa molto semplice:
la storia, e segnatamente la storia politica, ha poca memoria per la pletora di funzionari, burocrati e politici di bassa caratura che hanno impedito questo o quello, hanno favorito questo o quello, ecc.
Ogni sindaco è il comandante in capo della città, è votato perché ci si fida di lui come persona e, se le cose vanno male, potranno esserci migliaia di scuse legittime ma la responsabilità oggettiva alla fine ricadrà sempre sul comandante: giusto o sbagliato che sia è sempre stato così.

Pozzallo ha la fortuna di avere un sindaco straordinariamente onesto e capace: egli abbia la gentilezza di stupirci e di rendere massimamente produttivo quest’ultimo anno del suo mandato, soprattutto perché non si capisce davvero quale sia la conformazione politica dell’attuale maggioranza (e se non lo capisco neppure io che seguo la politica per passione…) e, quindi, al termine del mandato la storia politica pozzallese si pronuncerà solo sull’unica figura scevra da ogni opacità, quella del sindaco.

Mettiamoci tutti al lavoro, Pozzallo è la città di Giorgio La Pira e sono profondamente convinto che la sua memoria vada onorata giorno dopo giorno sul campo, nelle scelte, nelle azioni e nell’amare senza interesse questa nostra bellissima città. Ad maiora, al lavoro!

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