Privatizzazione di Poste Italiane. Ragusa, la Cisl: “Una scelta aberrante”

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La Cisl considera scelta sbagliata il via libera del Consiglio dei Ministri al collocamento in borsa della seconda trance di Poste Italiane, pari a una quota del 29,7% del capitale attualmente in mano al “Tesoro”.
Dopo le cessioni del 35,30% nel mese di Ottobre scorso, dopo il conferimento del 35% a Cassa Depositi e Prestiti, il Consiglio dei Ministri ha emanato il decreto sulla cessione del rimanente 29.70% di Poste Italiane ancora in mano al Ministero dell’Economia.

E’ la fine della più Grande Azienda che eroga Servizi in Italia, la fine della storia centenaria di un’Istituzione che ha accompagnato tutte le generazioni degli italiani dall’Unità d’Italia ad oggi, con una grande quantità di servizi resi ai Cittadini.
Non solo corrispondenza in senso lato, ma Poste Italiane è stata ed è tanto di più; paga Stipendi, pensioni, le utenze più svariate, raccoglie e fa fruttare i risparmi degli italiani.
In tutti i luoghi, in tutta la Nazione, anche nei Comuni più piccoli dove tutte le altre istituzioni già non esistono più.
Hanno dato e danno lavoro a centinaia di migliaia di persone, oggi attorno ancora ai 140.000, insomma un gioiello davvero del Paese che, per di più, da circa 15 anni dà utili allo, Stato, con bilanci milionari in positivo, grazie soprattutto alla dedizione e all’impegno dei suoi lavoratori.
Ora tutto questo viene distrutto sull’altare di un debito pubblico che a tutti i costi deve essere abbattuto.
E questo nell’indifferenza generale, nell’indifferenza delle Istituzioni, della Politica tutta, quest’ultima come al solito ammantata dalla nota ambiguità e doppiezza delle due politiche: a Roma avvalla tutto salvo poi sui territori stracciarsi le vesti e scaricare le proprie, gravi, responsabilità ad altri.
“Noi della SLP Cisl – dice Giorgio Giummarra – siamo assolutamente contrari a quella che riteniamo una vera e propria aberrazione sociale ed economica: la scelta di privatizzare Poste Italiane priverà il Paese di un proprio asset fondamentale e pone a rischio decine di migliaia di posti di lavoro.
Per altro questa decisione rischia di inasprire il conflitto e la mobilitazione sindacale nel settore dove i lavoratori e gli utenti pagano l’inconcepibile abbandono di servizi strategici e della grande valenza sociale.
Questo è motivo maggiore di aderire allo sciopero delle prestazioni aggiuntive e straordinarie di tutto il personale di Poste Italiane della Regione Sicilia , dal 09 Giugno al 08 Luglio, quale prima iniziativa di mobilitazione”.

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