Consiglio Comunale di Modica, solo comunicazioni e question time. Sul regolamento delle sanzioni per le costruzioni abusive è mancato il numero legale. La seduta rinviata a domani alle ore 19.00

Foto consiglio comunale

Utilizzo del Polisportivo “Caitina” in occasione della Fiera della Contea, ricostruzione del debito Enel e uso del Posto Medico Avanzato gli argomenti di comunicazione e question time discussi. La mancanza del numero legale ieri sera nella seduta del Consiglio Comunale di Modica, alcuni consiglieri di opposizione hanno abbandonato l’aula, ha fatto slittare la seduta di un’ora e poi il rinvio, essendo presente all’appello solo il presidente Garaffa, della seduta a domani alle 19.
Presenti sedici consiglieri la seduta si apre con una comunicazione del Presidente, Roberto Garaffa, che informa che domani ci sarà alle 10 una conferenza dei capigruppo.
Il consigliere Carmelo Cerruto fa una comunicazione al sindaco sull’utilizzo del Polisportivo Caitina, dove si terrà la Fiera della Contea, dall’11 al 19 giugno prossimo e oggetto di discussione in questi giorni sulla stampa perché il sito è utilizzato dalle società di atletica. Questa scelta ha creato difficoltà alle società sportive considerato che il sito è l’unico dotato di pista.
Desidera sapere com’è disciplinato l’uso del Polisportivo, in questo periodo, con gli atleti che frequentano il “Caitina” che non può essere riduttivo (allenamenti sino alle 18).
Il sindaco, informa Cerruto, in una nota ha evidenziato che l’ente introiterà una certa somma che andrà a beneficio delle società.
Chiede al sindaco se per il prossimo anno intende reiterare la scelta e invita a non farlo più e chiede conferme o meno in questo senso. Chiede se l’amministrazione ha posto in essere una delibera in cui si comunica alle società che non pagheranno il servizio che sarà compensato dall’introito che l’ente avrà dalla Tosap della Fiera della Contea.
Il sindaco, nella replica, valuta questa riflessione strana; il consigliere Cerruto presente nella precedente amministrazione dovrebbe avere conoscenza della gestione del Polisportivo. A nessuna società è stata mai chiesta alcuna somma per l’anno 2016 e i presidenti delle società ne sono a conoscenza. Nelle spese va calcolato anche il personale utilizzato. Evidenzia che mai nessuno ha chiesto somme a chi organizza la Fiera della Contea: oggi non può essere più così. La pista di atletica non è stata intaccata dagli spazi della fiera. L’amministrazione ha chiesto e ottenuto, a beneficio degli atleti, che la pista di atletica sia messa a disposizione dalla mattina e sino alle 18.00 nel periodo di svolgimento della Fiera. La manutenzione sull’impianto d’illuminazione si sta facendo. Il sindaco ricorda che l’amministrazione ha fatto in modo di dare agibilità alla struttura e non intende accettare lezioni da parte di chi non ha fatto nulla per la struttura quando poteva farlo.
La question time si apre con una interrogazione della consigliera Ivana Castello avente per oggetto la ricostruzione del debito Enel. Nell’interrogazione emerge che solo fra il 2013 e il 2014 è maturato verso l’Enel, un debito di 3.875.085,05 euro relativi a 2035 fatture accertate ma rimaste non pagate.
Il debito è lievitato in quanto si sono aggiunti 5miula euro per compensi professionali e 843,00 euro per Iva e cassa previdenza avvocati. Alla data del 22 aprile scorso una nota dell’Enel evidenziava che il debito era lievitato a 4.853.137,55 euro oltre interessi. L’ente fornitore ove persista la morosità ha minacciato la sospensione della fornitura di energia elettrica di alcune specifiche utenze. Altri debiti vanta la società Enel Sole che si occupa dei servizi di manutenzione e gestione degli impianti di pubblica illuminazione per un importo di 736.638,01 euro relativa al periodo 1° settembre 2014/31 agosto 2015.
L’interrogante chiede di sapere, dove sono finiti i fondi per pagare la fornitura di energia elettrica e con quali fondi s’intende fronteggiare il debito, peraltro parzialmente oggetto d’ingiunzione giudiziale. Perché con i soli della Tasi non è stato fronteggiato il debito Se poi esiste un piano di rientro atteso l’incontro amministrazione – Enel del 18 febbraio scorso; e del come mai non si arriva a una transazione nonostante Enel energia è disponibile a farlo.
Al responsabile del settore, infine chiede, a quanto ammontano le tranches debitorie annuali; se è stato pagato qualche acconto e perché non è stata data una risposta ai diversi solleciti di pagamento.
Il sindaco nella replica sostiene che sulla transazione degli anni pregressi (novembre 2013) sono state onorate le prime rate. Sul debito attuale, il 70 per cento del costo riguarda i pozzi trivellati. Esiste un ritardo di pagamento delle bollette dell’acqua notevole che vale 26 milioni di euro che i cittadini devono pagare e adesso lo faranno a rate visto che il loro debito è stato pianificato.
Si è chiesto ai cittadini di pagare e l’Enel a fare una rateizzazione del credito vantato la cui riscossione deve essere dipendente dalle modalità di pagamento del dovuto da parte dei cittadini. Nei prossimi giorni si avrà contezza della somma del rateo complessivo che i cittadini devono all’ente per il servizio idrico e sulla scorta di questo si pianificherà il dovuto all’Enel. Questa è la situazione di oggi. L’Enel ha dato la disponibilità in questo senso e quindi sarà operata in questa direzione una transazione compresa una rimodulazione delle tariffe che si applicano.
L’interrogante si dichiara sconvolta dalla risposta del sindaco.
Il comune non paga e la colpa è dei cittadini che non onorano le bollette dell’acqua! I cittadini dovrebbero lamentarsi delle bollette alterate. Perché la somma introitata con la Tasi non è stata destinata al debito dell’Enel. A cosa servono i piani di equilibrio approvati utili a risanare i conti e poi si creano nuovi debiti ?
Il sindaco valuta negativo il fatto che una parte dei cittadini non pagano le bollette dell’acqua mettendo l’ente in difficoltà. Di questo si deve parlare. Non si possono usare toni e atteggiamenti che non invitano al pagamento delle bollette. Ribadisce che le somme che saranno introitate con le rateizzazioni fatte andranno a coprire il debito con l’Enel. Sono stati inviati solleciti per una cifra di 26 milioni di euro alla data del 31 dicembre 2013. Poi ancora c’è il 2015 e poi il 2015.
Il consigliere Tato Cavallino comunica al consiglio e all’amministrazione la presentazione, insieme ai consiglieri Ruffino, Scucces e Stracquadanio, sulla precaria situazione logistica degli studenti del Liceo Artistico che è messa in discussione dall’ex provincia regionale di Ragusa che ha annunciato la dismissione degli affitti dal prossimo anno.
Il commissario straordinario dell’ex provincia di Ragusa, Dario Cartabellotta, non ha dato assicurazioni in questa direzione. Necessario trovare una nuova sede e invita il presidente a mettere all’ordine del giorno la mozione. La mozione sarà posta in scaletta nel consiglio comunale del 15 giugno prossimo.
Poi presenta un’interrogazione urgente relativa al P.M.A. (Posto medico avanzato) acquistato dall’Asp 7 nel 2010. Invita il sindaco a verificare se è possibile l’immediato utilizzo del pronto soccorso mobile, peraltro molto attrezzato, in questo momento di emergenza causata dai quotidiani approdi di profughi a Pozzallo.
Se collocato a Pozzallo il P.M.A. consentirebbe di smaltire il carico di lavoro il pronto soccorso del “Maggiore” di Modica.
Il sindaco sul Liceo Artistico riferisce che il problema è stato affrontato con i dirigenti con i quali si è fatta una proposta di fitto pari al 40% degli importi complessivi sinora in vigore e si è trovato un accordo ma non è stato possibile concretizzarlo. Il commissario dell’ex provincia ha sostenuto al sindaco di non conoscere la questione economica e la soluzione è quella di spalmare i fitti complessivi rimodulati per tutti i locali per i quali la ex provincia regionale prevede la risorsa economica complessiva.
Non può essere colpito un solo edificio. La soluzione è quella di abbassare in proporzione tutti i fitti.
Sul PMA si possono utilizzare tutti i mezzi possibili per fronteggiare un’emergenza legata agli sbarchi peraltro programmata e quindi c’è un ambito di organizzazione degli interventi. Su questo c’è chiusura totale da parte dell’Asp ma per l’uso del presidio sanitario sono necessari i pareri del Ministero degli interni. Il sindaco si farà carico di sottoporre la questione al direttore generale dell’Asp.
L’interrogante valuta la questione importante e il sindaco deve insistere per risolverla con chi di dovere.
Il sindaco ricorda che è stata fatta una riunione tecnica sugli argomenti relativi al trasporto dei migranti ma è necessario insistere per trovare le soluzioni migliori. Si attende comunque che la Regione sblocchi le assunzioni all’Asp. E’ stato informato che il 21 giugno prossimo andrà in appalto il pronto soccorso del Maggiore di Modica mentre il personale manca .
Terminata la question time, il presidente introduce il punto relativo al regolamento per la determinazione delle sanzioni amministrative pecuniarie per inottemperanza all’ordine di demolizione di opere abusivamente eseguite.
L’assessore all’urbanistica Giorgio Belluardo ricorda che le amministrazioni devono applicare l’art 31 comma 4 del D.P.R. del 380/2001 come modificato dalla legge 164/2014, così come recepito dalla Regione Sicilia.
I proventi delle sanzioni spettano all’ente e destinati alla demolizione delle opere abusive e al ripristino delle aree e destinate a verde pubblico.
La sanzione va operata dopo la demolizione che va fatta entro 90 dalla notifica dall’ordine di demolizione dell’opera abusiva. La norma si applica in caso di difformità gravi e non parziali che possono essere sanate.
Gli enti devono disciplinare la materia e la categoria di abuso, l’unità di misura sono i metri quadri e i volumi abusivi, cui corrisponde una relativa sanzione che va da 2000 a 20mila euro. Accertato l’abuso scatta l’ordine di demolizione e quindi la sanzione che va poi destinata all’acquisto di attrezzature per il verde pubblico.
Il consigliere Carmelo Cerruto chiede lumi sul parere di astensione della seconda commissione.
Il consigliere Giorgio Falco non condivide l’astensione del voto da parte della commissione, in quanto l’ente è obbligato dal recepimento di legge della Regione Sicilia che ha nei fatti legiferato in materia. Non comprende quindi la ragione che sta alla base dell’astensione.
Il vice presidente del consiglio, Polino, componente della commissione, motiva l’astensione in quanto è mancata la PO all’urbanistica malgrado invitato per ben due volte. La Po conferma la sua assenza ma era presente il geom. Ignazio Bonomo delegato dall’ufficio urbanistica per le infrazione edilizie.
Il consigliere Vito D’Antona valuta che l’atto sia importante perché introduce sanzioni e destinazioni delle medesime. La commissione urbanistica ha una competenza di merito sulla materia ed è legittima la richiesta di approfondimento tecnico. Propone che la delibera torni in commissione, e quindi rinvio del punto, con la presenza della PO dell’urbanistica per un parere che colga nel merito la questione che è decisiva per gli abusi e le sanzioni. Si può eventualmente affrontare l’argomento alla fine dell’ordine del giorno.
Il consigliere Giorgio Falco non si dichiara d’accordo; la richiesta è strumentale atteso che la commissione si compone di cinque consiglieri dell’opposizione e due della maggioranza.
Il consigliere Carmelo Cerruto si dichiara d’accordo per rinviare il punto in commissione e avere in aula un numero di consiglieri adeguato all’importanza dell’argomento. In caso di rinvio di un’ora dei lavori per mancanza del numero legale non potranno garantire la presenza del gruppo del PD.
La consigliera Carmela Minioto valuta strumentale la richiesta di rinvio; la PO è presente in aula per qualsiasi chiarimento e quindi si può procedere alla discussione dell’atto.
Il sindaco ritiene che si stia superando ogni limite di tolleranza perché valuta che l’atto può essere deliberato; si rimanga in aula sino all’ultimo e ognuno deve svolgere il proprio dovere. Non si può bloccare l’iter di una delibera solo perché la commissione urbanistica ha espresso un parere di astensione.
Non si può usare l’astensionismo per frenare l’attività dell’amministrazione comunale. Oggi la PO è presente e si possono chiedere i chiarimenti. Nessuna intenzione di ritirare il punto.
Il consigliere Carmelo Cerruto valuta non strumentale la richiesta di rinvio; l’argomento deve essere approfondito dalla commissione che ha espresso un parere di astensione non motivato. Il punto deve essere rinviato.
Il consigliere Vito D’Antona fa notare che i consiglieri di minoranza stanno mantenendo il numero legale della seduta. Ritiene che l’assessore Giorgio Belluardo abbia dimostrato di non avere neanche letto il verbale della commissione e quindi propone di rinviare l’argomento dopo l’approfondimento della commissione alla presenza dell’amministrazione e della PO all’urbanistica.
Il presidente Garaffa mette a votazione la richiesta di rinvio della discussione del punto come ultimo argomento all’ordine del giorno
La proposta è bocciata con nove favorevoli e nove contrari.
Il consigliere Giorgio Falco sottolinea che l’argomento è tecnico e non di indirizzo politico.
Il consigliere Carmelo Cerruto respinge il giudizio di strumentalizzazione; l’amministrazione deve risolvere il problema. Il nome del gruppo PD, atteso che la maggioranza ha fatto lo sbarramento, abbandona l’aula.
Il sindaco rileva che la maggioranza della commissione urbanistica, cinque membri su sette, è composta di consiglieri di opposizione e valuta positivamente chi rimane in aula per discutere. Chi l’abbandona ha sempre torto e non ha la responsabilità del ruolo. Nella seconda seduta, in altre parole domani, la maggioranza sarà presente e quindi il punto sarà votato e comunque si perseguirà l’obiettivo dell’adozione del punto indipendentemente del voto di astensione della commissione urbanistica.
Il consigliere Tato Cavallino ritiene che la composizione delle commissioni vada rivisto alla luce delle nuove geografie politiche. Ricorda che i pareri delle commissioni sono obbligatori ma non vincolanti. Le assenze dei consiglieri allontanano la città dalla politica.
Si passa alla votazione del punto. Manca il numero legale (sono presenti quattordici consiglieri) e la seduta è rinviata a un’ora.
Alla ripresa dei lavori si registra la mancanza del numero legale (presente solo il presidente del consiglio comunale) e quindi la decisione del rinvio della seduta a domani alle 19.

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